Solo un genitore su cinque apre un conto tradizionale per il proprio figlio. La scelta, infatti, ricade spesso su soluzioni come PostePay, oppure su player digitali quali Revolut e Hype, e si traduce in una opportunità mancata per le banche tradizionali.
L’offerta teen, infatti, non solo riguarda quasi un cliente su cinque tra quelli con più di 12 anni, ma il 31% dei genitori che apre un conto per il figlio sottoscrive poi un servizio con lo stesso fornitore per sé stesso.
È quanto emerge dalla ricerca “Teenager e pagamenti in Italia” condotta da Excellence Payments ed Excellence Education, società del Gruppo Excellence, tramite una survey anonima online realizzata tra dicembre 2024 e gennaio 2025 su un campione rappresentativo di 360 genitori italiani con figli tra i 12 e i 17 anni.
La scalata delle digital bank
L’offerta teen rappresenta una sorta di passaggio generazionale al contrario, con i giovani che non solo saranno i correntisti di domani, ma portano in dote alle banche i propri genitori come nuovi clienti.
Nonostante il ruolo centrale dei genitori nella scelta dello strumento di pagamento, con il 36% che analizza il mercato prima dell’acquisto, le banche tradizionali non riescono a imporsi nel segmento.
Solo il 22% dei conti intestati ai minori è gestito da istituti bancari tradizionali, mentre il 40% è gestito da Poste Italiane e il 38% è affidato a player digitali come Revolut, Hype, Satispay e PayPal.
La classifica dei servizi di pagamento più citati dagli intervistati vede PostePay, Revolut e Hype ai primi tre posti, mentre le banche tradizionali come Intesa Sanpaolo e UniCredit si posizionano solo al quarto e quinto posto.
Un terzo dei genitori attiva anche un servizio per sé
Un altro dato interessante è quello relativo al cross-selling, con il 31% dei genitori che ha aperto un conto per il figlio e ha successivamente sottoscritto un servizio con lo stesso fornitore per sé stesso. Tuttavia, il 43% di questi ha scelto un player digitale, il 32% un fornitore postale e solo il 25% una banca tradizionale.
L’importanza del parental control
A far pendere l’ago della bilancia su una realtà piuttosto che un altra è la presenza di funzioni che permettono di controllare le spese: il 64% dei genitori che ancora non ha adottato strumenti digitali per i figli considera il monitoraggio delle spese essenziale, rispetto al 50% di chi già lo utilizza.
Pagamenti elettronici e ragazzi
Lo studio del Gruppo milanese evidenzia inoltre la diffusione dei pagamenti digitali tra i giovani: il 57% dei teenager dispone di uno strumento elettronico, con il 74% che opta per carte ricaricabili, il 15% che possiede un conto corrente con carta di pagamento e l’11% che utilizza wallet digitali.
L’uso dei pagamenti digitali varia in base al contesto, naturalmente: il 41% dei teenager utilizza strumenti digitali nei negozi fisici con frequenza settimanale o superiore, mentre solo il 17% li utilizza regolarmente per acquisti online.