Il peso del credito sul mercato immobiliare

Osservatorio immobiliare Nomisma
Elena Molignoni, Head of Real estate di Nomisma

Il calo delle compravendite nel 2023 è collegato al crollo della domanda di mutui da parte delle famiglie, a dirlo sono i dati perché alla diminuzione delle compravendite corrisponde il segno meno per i mutui ipotecari.

«Il mercato immobiliare ha risentito fortemente dell’aumento dei tassi, che ha scoraggiato la richiesta di mutui. Lo scorso anno si è chiuso con una flessione delle compravendite residenziali di quasi 10 punti percentuali (-9,7%) ed è interessante notare come il calo delle transazioni sia esclusivamente riconducibile alla componente di acquisti con mutuo ipotecario (-26%) – osserva Elena Molignoni, Head of Real estate di Nomisma –, mentre la componente che prescinde dal credito ha continuato ad aumentare (+4,8%), seppure con un rallentamento rispetto alla crescita di oltre 10 punti percentuali registrata nel 2022».

L’Osservatorio Nomisma alla prima edizione

Sono i risultati della prima edizione dell’Osservatorio sul mercato immobiliare di Nomisma, che analizza lo stato del settore immobiliare su 13 mercati intermedi: Ancona, Bergamo, Brescia, Livorno, Messina, Modena, Novara, Parma, Perugia, Salerno Taranto, Trieste e Verona.

La domanda si sposta verso l’affitto

Lo stop ai mutui ipotecari si è tradotto in un parziale spostamento di interesse della domanda verso l’affitto. Tre punti percentuale in più di richieste di locazione sullo scorso anno, significa 48mila nuclei familiari che hanno rinunciato ad acquistare casa a favore dell’affitto, secondo i dati Nomisma.

«L’indebolimento della domanda di acquisto di una casa è stato segnalato anche dagli operatori di mercato, dopo 8 anni di crescita – precisa Molignoni –, mentre si mantiene vivace la domanda di locazione a fronte di una offerta insufficiente e, per di più, in contrazione».

Le previsioni per l’anno in corso

Lo stop al rialzo dei tassi, una politica monetaria più espansiva e il ritorno dell’offerta di mutui da parte delle banche dovrebbe permettere al mercato immobiliare di riprendersi.

Ma al momento si intravedono solo timidi segnali di miglioramento e la debolezza del mercato immobiliare prosegue da alcuni trimestri.

«Nel 2024 prevediamo un ulteriore calo delle compravendite, con una sostanziale stabilità nei due anni successivi, con valori di poco al di sotto delle 700mila unità – commenta Molignoni.

In attesa che la prospettiva economica si faccia più nitida, nel primo trimestre all’anno in corso il mercato immobiliare italiano conferma i segnali di indebolimento registrati già nella seconda metà del 2023».

 

Questo articolo è stato pubblicato sul numero di aprile 2024 di AziendaBanca ed è eccezionalmente disponibile gratuitamente anche sul sito web. Se vuoi ricevere AziendaBanca, puoi abbonarti nel nostro shop

 

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