Lo spread affanna questa estate e con i tassi fissi al rialzo strema una delle formule più apprezzate nel 2021: i mutui agli under 36, non più sostenibili per le banche.
Nei primi sei mesi dell’anno, infatti, i tassi fissi sono schizzati alle stelle: «l’IRS, il tasso di riferimento per i tassi fissi, è passato (a 20 anni) dallo 0,38% di dicembre 2021 all’1,84% medio di giugno – racconta Nicoletta Papucci, Direttore Marketing di MutuiOnline.it. Questo ha portato a un aumento dei tassi sui mutui: passati dall’1,20% medio al 2,73%. Anche l’Euribor è in territorio negativo, anche se ora, con gli annunciati rialzi della BCE, dovrebbe iniziare la sua crescita. In questo nuovo assetto, ovviamente, aumenta lo spread tra fisso e variabile: a giugno era di 150 bps, il valore massimo dal 2018».
Le banche ritirano l’offerta per i giovani
Ed è così che i mutui ai giovani garantiti da CONSAP restano in stallo. «La normativa, infatti, prevede che il tasso sia inferiore al TEGM, il Tasso Effettivo Globale Medio calcolato trimestralmente dalla Banca d’Italia sulla base dei tassi medi delle erogazioni avvenute nel penultimo trimestre precedente – spiega Papucci. Da inizio anno, il TEGM è rimasto stabile ma con l’IRS a 150 bp l’iniziativa è diventata insostenibile per le banche, che stanno ritirando l’offerta interrompendo una delle misure di inclusione giovanile di maggiore successo».
La formula mista
Anche la domanda si adegua al rialzo dei tassi, tornando al tasso variabile, meglio se con cap. «L’Osservatorio MutuiOnline evidenzia come in questa situazione ci sia un ritorno di interesse verso il tasso variabile, che nel trimestre in corso rappresenta ben il 19,6% delle richieste (quindi tornando ai livelli del secondo trimestre 2019) e verso il tasso variabile con cap – precisa Papucci –, che rappresenta il 5,4% delle richieste, dato più alto mai registrato dall’Osservatorio dal 2014. Nei prossimi mesi aumenteranno quindi i tassi variabili e, probabilmente, torneranno in territorio positivo per la prima volta dopo anni. Questo porterà a una riduzione dello spread tra fisso e variabile verso valori inferiori ai 100 bps e ci aspettiamo un ulteriore spostamento dei consumatori verso formule miste».
Sempre più green
Infine, anche i mutui green si spostano verso il tasso variabile, accrescendo il loro peso nel totale delle richieste (dal 13,2% del totale nel primo trimestre dell’anno al 19,9% del mix nel secondo trimestre, NdR). «I mutui green continuano a essere un prodotto interessante per il consumatore e per le banche: l’Osservatorio MutuiOnline registra una crescita delle erogazioni di mutui green di oltre 10 volte tra il primo trimestre dello scorso anno e quello del 2022», conclude Papucci.
I numeri dei mutui nel 2022
Per l’anno in corso, l’importo medio richiesto su MutuiOnline rimane stabile (140.646 euro, +1,8%), ma l’erogato nel secondo trimestre 2022 supera i 151mila euro. «Cresce anche l’LTV medio delle richieste – osserva Papucci –, dal 68% dell’anno scorso al 72% del 2022, e la durata raggiunge in media i 24 anni e 3 mesi. I richiedenti hanno un’età media di 39 anni e uno stipendio superiore ai 2mila euro. La distribuzione geografica delle richieste rimane stabile: il 48% proviene dal Nord, il 37% dal Centro e il restante 15% da Sud e Isole. Le surroghe sono ai minimi storici: nel secondo trimestre le richieste su MutuiOnline sono il 10,2% del totale, contro il 43,5% dell’anno scorso».
Questo articolo è stato pubblicato sul numero di luglio/agosto 2022 di AziendaBanca ed è eccezionalmente disponibile gratuitamente anche sul sito web. Se vuoi ricevere AziendaBanca, puoi abbonarti nel nostro shop.