Motore Italia Transizione Energetica è il programma di Intesa Sanpaolo a supporto della transizione green delle imprese, presentato il 19 aprile 2023.
Si tratta di una serie di iniziative, con una progettualità specifica per le attesissime Comunità Energetiche Rinnovabili (CER).
«Oggi insieme ai nostri partner rinnoviamo il nostro patto con il mondo delle imprese in un ambito decisivo, la transizione energetica – afferma Stefano Barrese, Responsabile Divisione Banca dei Territori di Intesa Sanpaolo. La collaborazione tra soggetti di natura privata e soggetti pubblici che ha già dato buoni risultati durante la pandemia deve rinsaldarsi per lo sviluppo delle Comunità Energetiche Rinnovabili, importante opportunità per Pmi e famiglie in virtù di concreti benefici economici, sociali e ambientali per interi territori. Per questo intendiamo fornire alle nostre imprese, ai privati e agli operatori del Terzo Settore, in un’ottica più ampia possibile, gli strumenti più innovativi per far cogliere le opportunità derivanti dalla transizione energetica, rafforzando le iniziative già avviate nell’ambito del PNRR, con la previsione di 410 miliardi di finanziamenti, di cui 76 dedicati alla transizione energetica, contribuendo così a generare una crescita sostenibile in linea con gli obiettivi del nostro Piano d’Impresa».
Vediamo il piano nel dettaglio.
Gli S-Loan CER
La Banca ha previsto un plafond dedicato di 76 miliardi di euro per gli impianti in energie rinnovabili. Le aziende che decidono di sostenere un investimento avranno accesso a una nuova linea di finanziamento, S-Loan CER, abbinabile con la garanzia green di SACE.
Come funziona un S-Loan CER? Si tratta di un finanziamento con un incentivo, cioè un’agevolazione sul tasso di interesse, a fronte dell’investimento in energia rinnovabile. È prevista una premialità ulteriore se l’impresa decide di destinare una parte dell’energia prodotta a una Comunità Energetica Rinnovabile.
Le partnership
La sostenibilità è al centro anche dell’accordo triennale con Confindustria: vengono messi a disposizione delle aziende 150 miliardi di euro di liquidità. Le PMI interessate all’opportunità possono contare su una serie di accordi con player di mercato per gli aspetti tecnici e commerciali.
Mentre la consulenza viene erogata dal Desk Energia del Gruppo.
CER e terzo settore
La normativa per le CER cita tra i soggetti coinvolgibili anche il terzo settore, che in questo ambito vengono servite dalla Direzione Impact. Il tema è quello fondamentale della “inclusione energetica” delle fasce sociali più vulnerabili, che hanno particolarmente sofferto il rincaro delle bollette nei mesi scorsi.
Le comunità energetiche
Ecco quindi l’importanza delle Comunità Energetiche Rinnovabili, cioè associazioni di famiglie, imprese, enti del terzo settore e altri soggetti che scelgono di “unirsi” per autoprodurre e consumare energia elettrica da fonti rinnovabili.
L’impresa che decide di investire in una produzione green di energia posizionando pannelli fotovoltaici sui tetti dei propri capannoni - o l’azienda agricola che investe in parchi agrisolari - diventa ‘produttrice’ di energia, con una serie di vantaggi diretti e indiretti a partire dal risparmio da autoconsumo per l’energia prodotta e consumata, ai ricavi da energia immessa in rete per la parte eccedente l’autoconsumo, fino ai ricavi dagli incentivi per la parte di energia condivisa che vengono riconosciuti e ripartiti tra tutti i membri della CER.
Le CER beneficiano anche di una serie di agevolazioni governative, al momento ancora al vaglio della Commissione Europea. Dovrebbero consistere in un incentivo in tariffa ventennale sull’energia condivisa, valido su tutto il territorio nazionale.
Mentre nei soli Comuni con meno di 5mila abitanti è previsto un contributo a fondo perduto, fino al 40% dell’investimento, finanziato con 2,2 miliardi di fondi del PNRR.
L’accordo con ANCI
Visto il potenziale ruolo dei Comuni nello sviluppo delle CER, Intesa Sanpaolo ha sottoscritto anche un protocollo di collaborazione con l’ANCI.