1.500 filiali in chiusura

Intesa Sanpaolo: il Piano al 2025 punta su commissioni, banca digitale ed ESG

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Una “banca zero-NPL”, che punta sui ricavi da commissioni e lancia la propria challenger bank digitale per rispondere alla minaccia di Fintech e BigTech.

Sono alcuni dei punti salienti del Piano Strategico al 2025 del Gruppo Intesa Sanpaolo, sostenuto da 5 miliardi di euro di investimenti in tecnologia e crescita.

«Un piano per la banca dei prossimi 10 anni», l'ha definito il CEO Carlo Messina: non solo un piano finanziario, ma una visione strategica del percorso della banca e un impegno a realizzarla.

Tra il 2022 e il 2025, il Gruppo punta a confermare il modello di business, focalizzato su commissioni e fabbriche di prodotto interne (i ricavi da commissioni saliranno dal 54% dei proventi operativi netti del 2021 al 57% nel 2025, grazie anche al rafforzamento delle fabbriche prodotto).

L’azione di de-risking portata avanti negli ultimi anni proietta Intesa Sanpaolo verso l’obiettivo di banca “zero-NPL”, che non subirà impatti dal calendar provisioning: l’NPL Ratio è previsto all’1% e il costo del rischio intorno a 40 bp per l’orizzonte del tasso di impresa.

La crescita dei ricavi e la contemporanea riduzione strutturale dei costi (portata dalla tecnologia) miglioreranno il cost/income: si conferma l’impegno alla distribuzione di nuovi dividendi.

Dal punto di vista delle risorse umane è previsto un forte ricambio: 9.200 uscite volontarie, 8mila riqualificazioni del personale verso digitale e tecnologia, 4.200 nuove assunzioni.

Arriva isybank. Chiuderanno 1.500 filiali

La prima novità è il lancio di una banca digitale, isybank, che sarà controllata per il 50% da Mooney (a sua volta una joint venture paritaria tra il Gruppo ISP ed Enel X).

Si rivolgerà ai molti clienti già altamente digitalizzati, che non vanno mai in filiale, con un’offerta commerciale con journey completamente online.

Saranno dedicate a isybank 400 FTE. Nel periodo è prevista la chiusura di circa 1.500 filiali: d’altronde, il 93% della clientela del Gruppo è ormai multicanale.

Dal 2024 dovrebbe scattare l’estensione di isybank ad altri segmenti di clientela, anche in altri mercati. Qui il nostro approfondimento su isybank.

Più efficienza per l’IT

Anche per Intesa Sanpaolo la parola d’ordine è “internalizzazione”: il modello operativo della fabbrica IT sarà ridisegnata secondo le best practice delle BigTech.

Internalizzando o riconvertendo i ruoli IT verso attività a maggior valore aggiunto. Servono competenze, insomma: previste 2mila nuove assunzioni in ambito Tech e l’apertura di un AI Lab dedicato all’intelligenza artificiale a Torino.

I sistemi legacy saranno modernizzati in cloud, facendo leva sull’accordo Skyrocket con Google e TIM e sulla collaborazione con Thought Machine, che si estenderà ad altri ambiti dopo il core banking.

Le collaborazioni tech includono anche Aladdin di BlackRock, con Kyriba per i servizi a Corporate, Mid-Cap e PMI, e con Salesforce, Microsoft, Google, LoanIQ e PEGA.

La consulenza per il cliente Exclusive

Il modello commissionale della Banca punta ovviamente sul rafforzamento della consulenza ai segmenti di clientela più alti.

Particolarmente interessante il Segmento Exclusive: si tratta di oltre 1 milione di clienti upper-Affluent serviti al momento da filiali retail tradizionali della Banca dei Territori. La banca ha già proposto loro alcuni prodotti ad hoc, come le carte Exclusive.

Ora, invece, parte una nuova organizzazione commerciale dedicata, con circa 470 centri di consulenza, affidati a 12 direttori commerciali, 55 area manager e 4.200 gestori. Si tratta di una unità all’interno della Banca dei Territori.

A loro disposizione “Valore Insieme”, uno strumento di consulenza olistica a 360 gradi che copre bisogni finanziari e non: si parte da protezione e real estate.

Un Private più digitale

C’è molto digitale per il milione di clienti Fideuram Intesa Sanpaolo Private Banking, serviti da 6.600 private banker.

Grazie alle sinergie con IW Bank, è in arrivo una piattaforma di investimento e trading per i clienti Private che preferiscono i canali tecnologici a quelli tradizionali.

Un vero e proprio canale digitale Private:

  • attività self service;
  • RoboAdvisor e Robo4Advisor (grazie ad Aladdin di BlackRock);
  • investimenti e trading su IW Bank;
  • la gestione del customer journey tra i diversi canali sarà potenziata da advanced analytics.

L’attività dei private banker sarà arricchita da nuovi strumenti e prodotti: un CRM all’avanguardia e il rafforzamento della piattaforma creditizia, con il lancio dei prestiti Lombard, dei mutui per HNWI, di corsie agevolate nei processi per i clienti Private.

Previsto lo sviluppo di strumenti di consulenza per segmenti di clientela sofisticati, quali UHNWI, family office e clienti istituzionali.

Ma apriranno anche centri di consulenza dedicati per gli UHNWI.

Il potenziamento internazionale proseguirà, con assunzioni di team di Private Banking e selettive acquisizioni di realtà di piccole dimensioni in geografie strategiche, dopo Banque Morval, Reyl, CBP Quilvest e 1875 (al 40%).

Una gestione smart dei costi

Il Piano prevede anche una gestione dei costi potenziata da advanced analytics: uno strumento proattivo per indirizzare gli investimenti verso iniziative strategiche prioritarie.

All’interno di questa nuova gestione arriverà una digital negotiation factory, con l’incarico di massimizzare l’efficienza e ottimizzare la base dei fornitori, utilizzando nuovi strumenti e tecnologie. La banca si focalizzerà sull’approvvigionamento sostenibile.

Gli immobili verso modelli smart

Sostenibilità e remote working si incontrano nella gestione del patrimonio immobiliare. Gli asset core implementeranno nuovi modelli per modernizzare gli ambienti lavorativi e ridurne le emissioni.

Gli immobili non core, invece, saranno ceduti, locati o utilizzati per nuovi business.

ESG e sostenibilità

Il Gruppo conferma anche la priorità delle tematiche ESG. L’obiettivo di banca Net-Zero sarà raggiunto per il 2030, mentre nel triennio 2022-2025 saranno erogati 25 miliardi di social lending e 88 miliardi di euro saranno dedicati allatransizione green.

Tra le priorità ESG l’inclusione finanziaria, il supporto ai clienti nella transizione green (privati e imprese) e il rafforzamento dell’offerta di investimenti sostenibili su tutti i segmenti: nel 2025 il 60% degli AuM sarà in prodotti ESG.

Qui il nostro approfondimento sulle iniziative di impact banking di Intesa Sanpaolo.