SPECIALE FILIALE

Mooney. Light banking: canale ibrido, con servizi

Salvatore Borgese Mooney intervista

Salvatore Borgese, General Manager–Commercial & Banking Services di Mooney

Un ulteriore canale alternativo e complementare, che sul territorio si affianca alle reti distributive tradizionali, come le filiali e le reti di consulenti finanziari, e che si integra al mondo digital. È il light banking, un modello di banca innescato da due fattori principali: «in primis, dalla necessità di rivedere il tradizionale modello filiale-centrico, dove la rete fisica gestisce in toto la clientela. Si tratta di un modello non più sostenibile, soprattutto ora che le banche devono alleggerire il cost-to-serve tra le voci in conto economico – racconta Salvatore Borgese, General Manager–Commercial & Banking Services di Mooney –; in secondo luogo, l’avvento del digitale e la conseguente evoluzione delle abitudini dei consumatori, che ha permesso alle banche di portare l’operatività su canali alternativi alla filiale, senza richiedere necessariamente il contatto fisico».

La user experience è diversificata

Questo mix tra fisico e digitale, tipico del light banking, porta con sé anche una user experience ibrida: gli utenti possono iniziare una transazione online e concluderla presso un punto fisico sul territorio (attualmente la rete Mooney conta oltre 45mila punti fisici, NdR) o in filiale, e viceversa. «Questi nuovi modelli e canali offrono customer experience molto più diversificate – commenta Borgese – che soddisfano svariate esigenze, andando incontro sia alla clientela più tradizionale, sia a quella digitale: oggi abbiamo oltre 20 milioni di clienti sulla rete e 2 milioni sul digitale. Il light banking, tipicamente, si concentra sul mondo dei servizi transazionali, quindi bonifici, prelievi, emissione e ricariche di carte prepagate: tutto questo può essere fatto online o in un punto fisico, in funzione del target e del servizio».

Uno strumento di inclusione finanziaria

Il light banking, con la sua offerta di servizi finanziari di base, come ad esempio le carte prepagate dotate di IBAN, cosiddette carta conto, rappresenta un importante strumento di inclusione finanziaria, «innanzitutto distinguendo tra mero accesso e reale inclusione finanziaria, diamo l’opportunità a tutti i consumatori di potersi dotare di strumenti finanziari in modo semplice, facile e sicuro: infatti per acquistare una carta conto prepagata bastano circa 5 minuti, sia presso un punto fisico sia scegliendo l’onboarding digitale», spiega Borgese.

Anche il fintech vuole il proximity banking

E la rete di prossimità piace, sia agli italiani sia ai partner dall’animo fully digital, come le fintech. «La customer experience ibrida infatti permette di raggiungere una platea più ampia ed è un fattore premiante, talvolta più rilevante della bontà del prodotto stesso – afferma Borgese. Ne è testimonianza il premio ricevuto dalla carta Mooney quale prodotto dell’anno 2022. Bisogna quindi valutare attentamente quali servizi portare e soprattutto come portarli sul target di clientela selezionato».

Personalizzare e collaborare

L’elemento cardine è quindi la personalizzazione. «Per questo motivo abbiamo scelto di costruire una fitta rete di partnership – precisa Borgese –, come dimostra il recente lancio della carta prepagata VR46, in collaborazione con il team di Valentino Rossi, che coniuga appunto questi due elementi, ovvero inclusione e personalizzazione. La carta si rivolge a un target di clientela specifica: ovvero i fan del Dottore ma anche tutti gli appassionati del motociclismo, ai quali viene offerto un accurato set di servizi a valore aggiunto: assistenza sui ricorsi per le multe, protezione nei viaggi, scontistica per acquisto ticket, eventi sportivi e merchandising».

Puntare ai VAS

Il mondo delle carte prepaid è sicuramente un ambito su cui Mooney continuerà a puntare, avviando ancora partnership in co-branded. Ma tutto ciò che ruota attorno al prodotto riveste sempre più importanza: parliamo dei servizi a valore aggiunto. «A seconda del target di clientela e delle collaborazioni commerciali – annuncia Borgese –, andremo a creare servizi a valore aggiunto anche legati al micro-credito e alle coperture assicurative».

La mobilità, integrata nell’offerta

Tra i driver di innovazione nell’offerta, c’è poi la mobilità, anche quella elettrica. Mooney, infatti, ha innalzato al 70% la partecipazione in Pluservice, la società che controlla MyCicero. «L’obiettivo è estendere il modello di offerta con una customer experience orientata al check-in check-out, per soddisfare le esigenze di chi, ad esempio, deve fare un viaggio: tutto si svolge da un unico touch point (ad esempio l’app), con un processo end-to-end, rendendo il pagamento solo un fine e non un mezzo – sottolinea Borgese. Un ambito, quello della mobilità, soprattutto elettrica, verso cui ci muoveremo anche grazie alla nuova partnership strategica con Enel».

Esportare il modello italiano?

Nei piani di sviluppo futuri, Mooney ha già annunciato la volontà di espandersi oltre i confini nazionali. E portare il light banking anche in altri mercati. «L’espansione internazionale è tra gli obiettivi del nostro nuovo piano, ma sarà fondamentale analizzare, paese per paese, le abitudini dei consumatori e il posizionamento che si può assumere sul mercato specifico: il modello italiano, infatti, non può essere esportato tout-court – conclude Borgese. Serve un approccio tailor-made, così che l’offerta per i paesi Nordics, dove l’adozione del digitale è già spinta, sia diversa da quella proposta in paesi più cash intensive, come ad esempio la Francia o la Spagna».

Quale modello di banca nel metaverso?

Mooney sta già studiando anche il metaverso. «Attualmente è ancora fortemente connotato al mondo del gaming, ma se l’orientamento sarà sempre più quello di riprodurre nel metaverso la vita reale, allora un giorno anche la nostra rete di punti fisici convenzionati potrà entrare in questo mondo virtuale – illustra Borgese. Quindi sarà interessante supportare i nostri partner, nel metaverso, con strumenti quali carte e POS virtuali utili alla esecuzione di transazioni di pagamento».

Questo articolo è stato pubblicato sul numero di settembre 2022 di AziendaBanca ed è eccezionalmente disponibile gratuitamente anche sul sito web. Se vuoi ricevere AziendaBanca, puoi abbonarti nel nostro shop