L’Inspire, International network for sustainable financial policy insights, research and exchange, ha avviato una ricerca per le Banche Centrali Europea, Italiana, Tedesca, Francese, Spagnola, Tedesca e Giapponese.
L’obiettivo della ricerca è definire nuovi modelli macroeconomici per il rischio in base ai cambiamenti climatici.
I cambiamenti climatici devono cambiare il modello delle banche centrali su due fronti. Il primo riguarda gli interventi da fare in ambito di transizione ecologica in collaborazione con gli Stati. Il secondo fronte riguarda la ridefinizione di rischi e garanzie.
L’immobile che oggi è un punto di riferimento per le banche può non essere più sicuro per via di fenomeni climatici violenti (terremoti, uragani, inondazioni, etc.) sempre più frequenti.
Quindi, serve un nuovo modello macroeconomico in tal senso. Poi, c’è la questione degli impegni che i singoli Stati hanno preso nelle sedi internazionali per ridurre a zero le emissioni nel 2050 e di come mantenerli in termini di investimenti.
Al progetto partecipano gli enti di ricerca:
- Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici;
- Istituto di Economia della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa;
- Rff-Cmcc European Institute on Economics (Milano);
- Università Bocconi;
- Politecnico di Milano.
«(...) cercheremo di capire come la politica fiscale, la politica monetaria e quella macroprudenziale possano interagire in maniera sinergica per garantire una transizione rapida e ordinata verso un’economia a zero emissioni entro il 2050». Così ha spiegato la ricerca il coordinatore prof. Francesco Lamperti, della Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa e scienziato presso l'Rff - Cmcc European Institute on Economics and the Environment di Milano.