Continua a diminuire lo stock totale di crediti deteriorati in Italia. A fine 2025, secondo Il Market Watch Npl 2025 elaborato dall’Ufficio Studi di Banca Ifis, si arriverà a quota 275 miliardi di euro, quindi 86 miliardi in meno rispetto a 10 anni fa.
L’andamento del credito deteriorato è particolarmente legato al segmento imprese: qui il tasso di deterioramento è passato dall1,3% del 2023 all’1,8% del 2024, in particolare per via dell’andamento dei settori edili, commerciale e dell’hospitality.
Nel dettaglio, l’edilizia segna un tasso di deterioramento maggiore (3%), seguita da servizi di alloggio e ristorazione (2,6%) e commercio (2,4%).
Si mantiene stabile, invece, il tasso di deterioramento del credito delle famiglie: allo 0,6%, ovvero in linea con i livelli degli ultimi cinque anni.
Previsioni per il triennio
Nel triennio 2025-27, l’Npe ratio lordo è previsto in calo al 2,3%, ben al di sotto della soglia del 5% fissata come obiettivo dalla BCE.
Nello scenario peggiore previsto dalla BCE, in caso di inasprimento dei dazi americani, questo si attesterebbe all’1,25% nel 2027, ovvero 10 punti base superiore allo scenario base, ma sempre su livelli ai minimi storici.
Nello stesso periodo, il mercato italiano dei crediti deteriorati vedrà transare volumi di Npe pari a circa 22 miliardi di euro annui, con un peso sempre maggiore del mercato secondario (dove sono veicolate il 40% delle transazioni), a conferma della vivacità degli scambi.
Inoltre, nel periodo 2025-2027 si stima che le cessioni sul mercato primario rappresenteranno l’81% dei flussi di nuovo deteriorato, a conferma della collaborazione tra originator e operatori del comparto degli Npl, fondamentale per continuare a ridurre l’Npe ratio del Paese.
Un mercato che si consolida e affronta nuova sfide
In questi anni, anche il mercato degli operatori del settore è maturato. Ma emergono due principali sfide trasformative: la prima è quella del consolidamento, già avviato negli ultimi due anni, mentre la seconda è quella dell’adozione dell’Intelligenza Artificiale come fattore abilitante lo snellimento dei processi.
Per quanto riguarda il mercato del servicing, dal 2018 si registrano 59 operazioni di M&A e joint venture finalizzate a ottimizzare strutture e processi di recupero: un efficientamento che si traduce in numeri, dato che l’AuM pro capite nel periodo è salito del 39%, nonostante 4 operatori in meno attivi sul mercato.
L’altro fronte di innovazione è l’AI, leva di accelerazione e sviluppo: la capacità di ridurre i costi ed efficientare i processi risulta cruciale per gli operatori del credito deteriorato europeo e, secondo l’analisi di Banca Ifis, a oggi sono stati annunciati una cinquantina di progetti di implementazione dell’AI da parte degli operatori europei dell’Npl.
Tra le aree di applicazione, si evidenziano soprattutto l’analisi predittiva, la ricerca di segnali precoci di rischio, l’automatizzazione di processi complessi e lo snellimento della gestione documentale, come raccontato da Mirko Briozzo, Country Manager Italay di doValue, e Roberto Condello, Head of NPL Strategy and Sales in Francia per BNP Paribas Personal Finance.
Nuovo trend nei recuperi giudiziali?
Un fattore chiave nello sviluppo del sistema è poi ricoperto dall’efficienza dei recuperi. Analizzando 44 portafogli con rating Scope dal 2017 a oggi, per un totale di 95 miliardi di GBV, l’analisi di Banca Ifis riscontra un rallentamento del tasso di recupero correlato all’aumento dell’incidenza del recupero giudiziale dal 2023 in avanti.
A pesare maggiormente sui rallentamenti sono in particolare i ritardi del sistema giudiziario italiano, tanto che ben il 60% dei fascicoli ha più di cinque anni, dovuti a carichi di lavoro, ferie giudiziarie e scioperi. È palese che dallo snellimento di questi processi dipenderà molto della capacità di recupero del sistema.
Il quadro europeo degli NPE bancari
I risultati italiani sono però in controtendenza rispetto al deteriorato registrato da altri Paesi europei. Nel secondo trimestre del 2025, lo stock lordo di Npe delle banche significative europee si è infatti attestato a 373 miliardi di euro, rispetto ai 376 miliardi di euro del trimestre precedente, ma il calo è dovuto sostanzialmente alla diminuzione degli stock in Italia e Spagna, mentre continuano a crescere i crediti deteriorati in Germania e Francia.
In particolare, in Germania e Francia l’aumento degli Npe è dovuto soprattutto al segmento imprese con il settore immobiliare che contribuisce per l’89% in Germania.
Anche in Francia il segmento corporate è prevalente al 63%, ma risulta significativa anche l’incidenza delle famiglie che valgono il 37%.
L’Npe ratio delle banche significative UE si conferma comunque stabile, all'1,84% nel secondo trimestre 2025.
«L'andamento del credito europeo evidenzia una ripresa degli stock di deteriorato provenienti dalle banche significative – ha dichiarato Frederik Geertman, Amministratore Delegato di Banca Ifis.Si tratta di un fenomeno polarizzato e concentrato soprattutto in Francia e Germania, dove si registrano esposizioni deteriorate crescenti nel comparto corporate e nel real estate, generate dall’attuale congiuntura economica. L’Italia mantiene invece un livello di rischio storicamente basso, anche nell’attuale contesto fortemente volatile, grazie all’efficacia con cui gli operatori del settore collaborano con il sistema bancario.
L’industria italiana degli Npl ha raggiunto una maturità tale da essere un alleato strategico delle banche, accogliendo con efficacia i nuovi stock di deteriorato. Questo percorso, con Banca Ifis impegnata in prima fila, potrà continuare a essere efficace anche in futuro solo se l’industria italiana degli Npl rimarrà aggiornata in termini di sviluppo e innovazione: in tal senso, l’implementazione di nuove tecnologie sarà una componente fondamentale per rendere i modelli operativi più efficienti, ma anche più sostenibili. Un tema, quello della sostenibilità, centrale per Banca Ifis e su cui abbiamo costruito un progetto denominato Social Banking che ci ha permesso di rivedere i processi in chiave sociale per favorire la reinclusione finanziaria dei nostri clienti-debitori».
La tecnologia unisce recupero del debito e inclusione sociale
«Con il progetto “Social banking” abbiamo rivisto i processi di recupero in chiave sociale, rendendoli inclusivi e socialmente utili. Siamo a metà strada, ma il percorso è iniziato – commenta ad apertura dell’evento Luca Lo Giudice, Presidente Ifis NPL. Un altro tema importante per lo sviluppo di questo mercato è la tecnologia: l’AI è una nuova frontiera anche per questo business, per abilitare processi più efficienti e migliorare la relazione con il cliente. Il nostro obiettivo è rendere l’intelligenza artificiale relazionale: già oggi, la nostra piattaforma internet Pagachiaro permette ai clienti di risolvere il proprio problema debitorio, accettare una proposta di un piano di recupero o spostare le rate, così da tornare a essere clienti di una banca. Il recupero giudiziale diventa quindi l’estrema ratio: un processo ancora troppo lungo e costoso».
A MARGINE DELL'EVENTO
Nuove acquisizioni e progetti: fusione con illimity e creazione del polo WM
In occasione dell’evento NPL Meeting, Frederik Geertman, Amministratore Delegato di Banca Ifis, ha commentato l’evoluzione futura delle acquisizioni condotte quest’anno: da quella più recente di illimity, fino a Euclidea SIM.
«Prosegue il progetto di integrazione con illimity: a luglio si sono incontrati i team della nostra realtà e della challenger bank e ora stiamo conducendo attività di due diligence, sulla verifica del bilancio e sulla situazione in generale della banca, per capire su quali presupposti innestare anche il prossimo Piano Industriale, che non arriverà prima del 2026.
Le attività di due diligence dovrebbero terminare alla fine del 2025 e contiamo di operare una fusione, come da progetto originario, ma servirà prima lavorare sulla integrazione dei sistemi informatici, che richiederà del tempo. Inoltre, a seguito dell’acquisizione di Euclidea SIM, siamo pronti ad avviarci nel nostro progetto a lungo termine sulla creazione di un polo di Wealth Management: il progetto ci entusiasma molto, ci darà modo di arricchire e accrescere la nostra realtà grazie a nuove competenze, e ci darà sicuramente la possibilità di creare nuove sinergie con asset che già abbiamo in casa. Illimity ed Euclidea ci permetteranno di esser una banca più completa, vicina anche ai privati».
Il Presidente di Banca Ifis, Ernesto Fürstenberg Fassio, a margine dell’evento Npl Meeting 2025, ha poi aggiunto: «Per quanto riguarda il progetto del brand Fürstenberg, dedicato al Wealth Management e in cui si inserisce l’acquisizione di Euclidea, stiamo studiando quale possa essere la nostra posizione nel mercato italiano: non vogliamo essere competitor delle banche che hanno già attività in questo core business.
Il nostro obiettivo è dare un servizio agli imprenditori che guidano le PMI e le grandi imprese italiane per offrire oltre alla gestione efficiente del credito anche una banca con cui investire e risparmiare il proprio denaro. Abbiamo già una piattaforma di time deposit, Rendimax, che funziona bene, ma tanti clienti hanno chiesto un servizio di gestione del patrimonio: quindi il brand Fürstenberg nasce come risposta alle 100mila imprese clienti, con una sinergia tra prodotti retail e corporate, che prevede l’integrazione dell’offerta di illimity e di Euclidea.
Non so se faremo una sezione di WM classica: stiamo facendo uno studio per capire quali sono le barriere attuali e gli investimenti necessari in marketing e comunicazione. Ma sta di fatto che l’acquisizione di illimity ci permette di usufruire della piattaforma di banca diretta retail e dei sistemi di pagamento, su cui Corrado Passera ha investito dal 2021 156 milioni di euro.
Alla fine del processo di integrazione, la banca diretta retail si chiamerà Ifis illimity, e la banca commerciale Ifis Impresa o Ifis Business, che è chiaramente l’attuale Ifis. Bisogna invertire tuttavia il rapporto tra costi e ricavi in illimity, perché al momento c’è un deficit, e riorganizzare il lavoro. Io oggi sono Presidente di illimity e del comitato integrazione, che coordina i 13 cantieri operativi in corso, con l’obiettivo di fare assessment su tutto il gruppo.
Infine, vogliamo essere la banca di riferimento del calcio in Italia, con l’obiettivo di sostenere la Serie A. Da qui, l’accordo l’anno scorso con DAZN per i diritti e le nuove partnership in arrivo a breve».