Rapporto Assogestioni-Censis

Risparmiare causa ansia a un italiano su due

Gestione risparmi degli italiani

Saverio Perissinotto, Presidente del Comitato EduFin di Assogestioni

Quasi la metà degli italiani è preoccupata per la gestione dei propri risparmi e investimenti, soprattutto in un contesto economico incerto. Migliorare l’educazione finanziaria è essenziale per guardare al futuro con più fiducia.

Questo il quadro che emerge dal 4° Rapporto Assogestioni-Censis circa “Le competenze finanziarie delle diverse generazioni di risparmiatori”.

I numeri dello studio

Secondo il report, per il 49,3% degli italiani occuparsi di risparmio e investimenti genera ansia e preoccupazione. A soffrirne maggiormente sono giovani e over 65: nel dettaglio, il 50,7% dei rispondenti tra i 18 e i 34 anni e il 54,4% degli ultrasessantacinquenni, contro il 45,6% degli adulti (35-64 anni).

Cosa preoccupa i risparmiatori

A scuotere i risparmiatori è stata principalmente la necessità, imposta dai recenti terremoti geoeconomici, di apportare delle modifiche alle proprie scelte finanziarie e ripensare i porti sicuri del passato, come ad esempio, la tradizionale predilezione per la liquidità, che ora rischia di essere erosa dall’inflazione.

Un segnale del cambiamento intervenuto nel mercato del risparmio è arrivato dalla risalita dei tassi di interesse. Ben il 44,1% dei giovani, il 36,3% degli adulti e il 31,6% degli anziani ha affermato di essersi sentito personalmente penalizzato da questo fenomeno.

E, in effetti, il Censis stima che nel secondo trimestre 2023 il potere d’acquisto delle famiglie in termini reali abbia subito una riduzione dell’1,7% su base tendenziale.

Scarsa educazione finanziaria

Il quadro in piena evoluzione richiede quindi delle competenze per gestire il cambiamento repentino. Competenze che, denuncia lo studio, sono ancora inadeguate e non consentono ai risparmiatori di prendere decisioni informate sulla gestione del denaro e sulla pianificazione del proprio futuro.

Il report ha indagato la conoscenza dei risparmiatori degli effetti concreti dell’inflazione sui redditi, evidenziando come a una domanda sulla variazione del potere di acquisto in presenza di prezzi e redditi raddoppiati, abbia risposto in modo errato il 27,0% dei giovani, il 23,0% degli adulti e ben il 53,2% degli anziani.

Gli italiani si fanno ancora guidare dall'istinto

Un’altra verifica delle conoscenze di base ha riguardato la differenza tra azioni e obbligazioni. La risposta sbagliata è stata data dal 13,0% dei 18-34enni, dal 10,2% dei 35-64enni e dal 12,2% degli over 65. Ma il dato sintomatico arriva sommando a questi numeri quelli di coloro che non hanno saputo indicare una risposta: nell’ordine, il 36,6%, il 24,7% e il 35,1%.

«Gli italiani affrontano il futuro lasciandosi guidare dall’istinto. Nello stesso modo gestiscono le dinamiche del risparmio - commenta Giorgio De Rita, Segretario Generale del Censis. Reagire istintivamente, in alcuni momenti, ha dato loro ragione, ma la carenza di conoscenze in materia di cultura finanziaria negli ultimi tempi li ha messi in difficoltà».

Più esposti gli anziani

Lo spaccato per età mette in evidenza la debolezza dei risparmiatori più anziani. Gli over 65 sono anche la categoria meno propensa a riadattare l’utilizzo dei propri risparmi a fronte dell’evoluzione dello scenario. Ha cambiato idea solo il 28,7% degli anziani, contro il 48,4% dei giovani e il 40,4% degli adulti.

Le conoscenze e la reattività variano in funzione dell’età dei risparmiatori, mettendo in luce la necessità urgente di promuovere una maggiore educazione finanziaria su larga scala e, allo stesso tempo, di adottare approcci specifici per le diverse generazioni.

L’educazione finanziaria come valore

La diffusione di una maggiore alfabetizzazione finanziaria è un’esigenza sociale strutturale e permanente, che si è solo intensificata alla luce dei cambiamenti repentini del nostro tempo.

«La tutela e la valorizzazione dei risparmi individuali sono uno strumento di empowerment delle famiglie. Se adeguatamente mobilitato e gestito, il risparmio privato rappresenta una risorsa preziosa per il sistema economico italiano - sottolinea Saverio Perissinotto, Presidente del Comitato EduFin di Assogestioni.

L’educazione finanziaria è dunque un valore, in quanto la gestione consapevole del risparmio è una forza promotrice di benessere economico, stabilità finanziaria di lungo termine e realizzazione dei propri progetti personali».