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I numeri del Credito Cooperativo in Europa e Italia

Federcasse dati 2023

Elena Beccalli, Preside della Facoltà di Scienze bancarie, finanziarie e assicurative dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano

39mila cooperative bancarie, con 88 milioni di soci, 226 milioni di clienti. Sono alcuni dei principali numeri del Credito Cooperativo rilasciati dall’Associazione europea delle banche cooperative (EACB).

Nel dettaglio, il credito cooperativo a livello europeo ha raggiunto 718mila dipendenti, oltre che 5mila miliardi di euro di depositi e total asset per 9,3 miliardi.

Il Credito Cooperativo in Italia

In Italia le Banche di Credito Cooperativo (BCC), le Casse Rurali, le Casse Raiffeisen sono 223 (dati Federcasse), il 51% delle banche operanti sul territorio nazionale.

Presenti in 2.529 Comuni e 102 province con 4.096 sportelli (il 31% dei quali collocati in aree interne) hanno un patrimonio (capitale e riserve) di 23,6 miliardi di euro.

Il credito alle PMI

A giugno 2023 le loro quote di mercato nei prestiti erogati alle micro-piccole-medie imprese hanno superato abbondantemente il 20% in tre settori-chiave e ad alta intensità di lavoro dell’economia italiana: piccola manifattura e artigianato, agricoltura, turismo.

Solidità patrimoniale

Nel frattempo, il CET 1 ratio, principale indicatore di solidità patrimoniale, è salito al 23,3%, significativamente superiore alla media dell’industria bancaria nazionale (15,6%). In 723 Comuni italiani le BCC rappresentano l’unica presenza bancaria.

Il workshop

I dati sono stati comunicati in occasione del workshop di ricerca “The future of Financial Mutuals”, promosso congiuntamente dal Centro di ricerca sul Credito Cooperativo (CRCC) dell’Università Cattolica, dal Centre for Banking Research (CBR) della londinese Bayes Business School, dall’inglese Building Societies Association (BSA) e da Federcasse.

«L’interesse accademico crescente per il settore bancario cooperativo – commenta Sergio Gatti, Direttore Generale di Federcasse – è sintomo di una sempre maggiore consapevolezza della “diversità” che serve al comparto finanziario per svolgere un ruolo fondamentale nelle numerose transizioni (ambientale, sociale, digitale, ecc.) che la nostra società si trova ad affrontare».

«Il credito cooperativo esercita un ruolo fondamentale nel sostegno all’economia reale, in particolare fornendo prestiti attraverso il cosiddetto credito di relazione (relationship lending) a famiglie e imprese, specie di dimensioni medio-piccole – afferma Elena Beccalli, Preside della Facoltà di Scienze bancarie, finanziarie e assicurative, aprendo i lavori.

Ancora, contribuisce alla riduzione delle disuguaglianze e allo sviluppo delle comunità locali. Un paradigma che trova conferma a livello internazionale, in Paesi come gli Stati Uniti o in un’economia emergente come la Polonia. Quanto all’Italia, il credito cooperativo, proprio per la capacità di ridurre le asimmetrie informative, risulta particolarmente rilevante nel territorio nazionale per effetto della peculiarità del tessuto economico, costituito in grande maggioranza di piccole e medie imprese.

Anche nelle province fortemente digitalizzate, le BCC sono ancora meglio in grado di esercitare il credito di relazione per effetto della prossimità, come emerge da uno studio condotto nell’ambito del Centro di ricerca sul Credito Cooperativo e raccolto nel primo volume della collana di Vita e Pensiero».