GIORNATA MONDIALE OCEANI

Etica Sgr: preservare gli oceani di fronte alla minaccia del deep mining

Giornata Mondiale degli Oceani Etica Sgr

Aldo Bonati, Stewardship and ESG Networks Manager di Etica Sgr

L’8 giugno si è celebrata la Giornata Mondiale degli Oceani.

L’edizione di quest’anno, intitolata “Wonder: Sustaining What Sustain Us” (Meravigliarsi di ciò che ci sostiene, per imparare a proteggerlo), ha posto l’attenzione sulla importanza degli oceani per il nostro pianeta, capaci di produrre oltre la metà dell’ossigeno che respiriamo, di assorbire grandi quantità di anidride carbonica, di proteggere le coste e garantire cibo e lavoro a più di tre miliardi di persone nel mondo.

Gli Stati Uniti vogliono scavare nelle profondità marine

Tuttavia, le profondità marine sono al centro dell’attenzione anche per un altro motivo, ovvero il recente ordine esecutivo firmato negli Stati Uniti, che punta a incentivare le attività di estrazione mineraria in alto mare (deep sea mining). Si tratta di tecniche ancora in fase sperimentale, che impoveriscono il fondale e rilasciano in mare sedimenti e scarti.

La decisione solleva ovviamente preoccupazioni, in quanto tenta di aggirare le linee guida dell’Autorità internazionale dei fondali marini (ISA).

Il gruppo Banca Etica per gli oceani

In prima linea a favore della protezione degli oceani, da sempre, c’è Banca Etica: due anni fa ha infatti sottoscritto un Investor Statement su questo tema, rivolto all’Autorità Internazionale dei Fondali Marini (ISA) per esortare i governi a proteggere gli oceani e a non procedere con l’estrazione in acque profonde fino a quando i rischi ambientali, sociali ed economici non siano stati compresi a fondo e le alternative ai minerali di acque profonde non siano state completamente esplorate.

Accanto a questo, un altro tema rilevante per i nostri mari è la lotta all’inquinamento da plastica - una delle minacce più gravi per la salute degli oceani.

Secondo il report “Plastics in the deep sea - A global estimate of the ocean floor reservoir”, pubblicato dal Commonwealth scientific and industrial research organization (Csiro) in collaborazione con l’Università di Toronto, si stima che fino a 11 milioni di tonnellate di plastica siano già depositate sui fondali oceanici.

A peggiorare la situazione contribuisce anche il “ritorno” delle materie plastiche: uno studio pubblicato su Proceedings of the National Academy of Sciences (PNAS), ha mostrato come entro il 2050 la plastica sarà presente nel 99% delle specie di uccelli marini, rispetto al 60% attuale.

«Nonostante le complessità politiche e normative che stiamo vedendo a livello internazionale, è improbabile che si possa invertire la rotta alla lotta al cambiamento climatico perché il riscaldamento globale è una realtà. In questo contesto non possiamo che ribadire l’importanza di mantenere la massima cautela nel prendere decisioni sull’estrazione di minerali dai fondali oceanici – racconta Aldo Bonati, Stewardship and ESG Networks Manager di Etica Sgr.

In coerenza con questo impegno abbiamo aderito anche all’iniziativa globale A line in the Sand - The New Plastics Economy, promossa dalla Ellen MacArthur Foundation, per promuovere la progettazione di prodotti pensati per essere riutilizzati, riparati e riciclati, riducendo così la produzione di rifiuti e l’impatto sull’ambiente marino. Etica Sgr è anche tra i firmatari della Plastic Pollution Financial Declaration, sottoscritta da 160 istituzioni finanziarie a livello internazionale per chiedere ai governi l’adozione di un trattato globale e vincolante contro l’inquinamento da plastica».