
Approvati i risultati preliminari di Credem per il 2020. L’utile netto consolidato è di 201,6 milioni di euro (+0,1% rispetto al 2019), dopo aver spesato 40,5 milioni di euro, al lordo dell’effetto fiscale, di contributi ai fondi a supporto della gestione delle banche in difficoltà e 51,9 milioni di euro di accantonamenti a tutela di future perdite su crediti. Il ROTE è pari a 8,1%, il ROE si attesta a 6,9%.
Il cost/income risulta in calo al 58,7% rispetto al 59,7% del 2019. I risultati consentono di ipotizzare la distribuzione di un dividendo pari a 0,2 euro per azione, nel rispetto delle raccomandazioni della vigilanza. Il monte dividendi complessivo ammonterebbe quindi a circa 66 milioni di euro, pari ad una cedola di oltre 4% circa della valutazione corrente del titolo.
Raccolta
La raccolta complessiva è di oltre 92 miliardi, quella complessiva da clientela cresce a 79 miliardi di euro, +10,4%. La raccolta diretta complessiva ammonta a 30,8 miliardi, +16,9%, quella assicurativa a 7,8 miliardi (+6,1%), i premi legati a garanzie di Protezione Vita e Danni crescono del 5% 64,8 milioni.
La raccolta indiretta da clientela ammonta a 40,4 miliardi, +6,7% anno su anno. La raccolta gestita si attesta a 29,9 miliardi, +6,6: Le gestioni patrimoniali sono pari a 6,16 miliardi (+8,8% a/a), i fondi comuni di investimento e Sicav ammontano a 13,51 miliardi (+4,9% a/a), i prodotti di terzi ed altra raccolta gestita si attestano a 10,25 miliardi (+7,5% a/a).
Impieghi
I prestiti alla clientela crescono del 9,8% in un anno, raggiungendo i 29,3 miliardi di euro. I mutui Casa, in particolare, crescono del 25,8% con 1,8 miliardi di euro di nuove erogazioni.
Oltre 88mila le richieste di finanziamenti legate alle iniziative del Governo approvate, per un controvalore di 6,9 miliardi di euro (il 23% circa dei prestiti) di cui 4,6 miliardi per moratorie e iniziative di sostegno creditizio, anche su base volontaria e per adesione ad Accordi ABI, a cui si aggiungono prestiti e finanziamenti garantiti dallo Stato.
Sofferenze e costo del credito
Le sofferenze nette su impieghi netti sono pari a 0,43% (rispetto a 0,65% a fine 2019. La percentuale di copertura delle sofferenze è del 71,8% (69,8% a fine 2019) questo dato, comprensivo dello shortfall patrimoniale, è pari all’86,8%. I crediti problematici totali netti sono pari a 420,8 milioni, in calo del 14,3% rispetto a 490,9 milioni di euro a fine 2019. I crediti problematici totali lordi ammontano invece a 876,4 milioni, in calo del 14,5% rispetto a €1.024,7 milioni a fine 2019. La percentuale di copertura dei crediti problematici totali lordi è del 52% (52,1% a fine 2019); il dato, comprensivo dello shortfall patrimoniale, sale al 61%.
Il rapporto tra crediti problematici totali lordi e impieghi lordi (NPL Ratio(10) si attesta al 2,9% (3,8% al 2019) Il costo del credito è pari a 38 bps a fine 2020 .
Il Gruppo Credem ha già accantonato circa 51,9 milioni di euro addizionali di rettifiche in previsione dell’impatto della crisi economica legata al Covid, che hanno influito sul costo del credito ora a 38 bps.
Indicatori patrimoniali
Il CET1 Ratio del Gruppo Bancario è a 15,59%, in crescita di 76 bps da inizio anno. Il CET1 Ratio di Vigilanza, calcolato sul perimetro di Credemholding, si attesta al 14% con 644 bps di margine rispetto al livello minimo normativo (comprensivo del requisito addizionale SREP assegnato dalla Banca Centrale Europea) pari a 7,56% per il 2020 (requisito più basso tra le banche commerciali europee vigilate direttamente da BCE).