Costo conto corrente: online batte filiale, ma il prezzo cresce comunque

Costo conto corrente

Il costo del conto corrente cresce in media di 9,30 euro in più e raggiunge il totale di 104 euro.

È il dato che emerge dall’indagine sul costo dei conti correnti di Banca d’Italia: l’ultimo aggiornamento disponibile si riferisce al 2022.

Aumentano i costi fissi, meno i variabili

L’aumento del costo di gestione del conto corrente è legato alla crescita sia delle spese fisse sia delle spese variabili, che hanno contribuito rispettivamente per il 63,4% e per il 36,6%.

Il maggiore aumento è attribuibile alle spese fisse e in particolare ai canoni; le spese variabili sono cresciute sia per effetto della maggiore operatività della clientela sia per l’aumento dei costi delle operazioni.

Conto corrente online: più caro ma ancora conveniente

Anche i conti correnti online hanno aumentato i costi, seppure di poco rispetto ai conti correnti bancari tradizionali: l’incremento è di 0,7 euro, per un totale di 33,7 euro.

Il conto online resta comunque il più conveniente (circa 30 euro in meno rispetto ai conti bancari tradizionali), in particolare perché sono pochi i clienti che pagano il canone: il 60,9%, contro il 72,4% della clientela che ha un conto bancario convenzionale.

Anche per quanto riguarda i costi variabili, il conto online è più vantaggioso: spese di scritturazione contabile gratuite, come per i prelievi di contante presso gli ATM, i bonifici online e i pagamenti automatici.

Conto corrente postale: i costi

Per quanto riguarda i conti postali, invece, il costo è passata da 58 euro a 59,6 euro.

Le spese fisse sono cresciute di 4,1 euro, soprattutto per la maggiore spesa per i canoni di base; la diminuzione delle spese variabili, pari a 2,5 euro, è in gran parte attribuibile alle minori altre spese variabili e alla minore spesa per prelievi presso gli ATM.

Il divario di spesa tra conti postali e ordinari si è ampliato da 36,7 a 44,3 euro, anche in questo caso per effetto della maggiore crescita della spesa di gestione dei conti correnti bancari.

Inoltre, chi ha un conto corrente in Poste utilizza poche volte di servizi come la tenuta di dossier titoli, che vanno ad alimentare altre spese fisse: poco più dell’1% dei clienti postali, contro un quarto dei clienti bancari.

Anche la percentuale di chi possiede almeno una carta di credito è molto più bassa tra i conti postali (7,9% vs 35%) e i canoni di base sono minori.

Infine, relativamente alle spese variabili, le maggiori differenze sono attribuibili alle spese di scrittura delle operazioni effettuate allo sportello, che continuano a essere gratuite per i conti postali, alle minori spese per i pagamenti automatici, i prelievi ATM e i bonifici online.

Conto corrente bancario: aumentano il canone del conto e delle carte

Andando ad analizzare i conti correnti bancari, Banca d’Italia ha osservato come nel 2022 le spese fisse ammontano a 72,8 euro e rappresentano il 70 per cento della spesa di gestione di un conto.

Nel 2022 sono cresciute di 5,9 euro (2,8 nel 2021 e 4,3 nel 2020) principalmente per effetto della maggiore spesa per i canoni di base e in seconda istanza per le spese di gestione ed emissione delle carte di pagamento (debito, credito e prepagate).

Spese variabili: le commissioni sulle operazioni restano stabili

Le spese variabili, che incidono per il rimanente 30 per cento, ammontano a 31 euro e sono cresciute di 3,4 euro rispetto all’anno precedente.

La variazione delle spese variabili è ascrivibile principalmente all’accresciuto numero di operazioni; le commissioni sono risultate pressoché invariate.

Nel 2022 la spesa per il pagamento dell’imposta di bollo è stata di 15,9 euro (17,4 euro nel 2021); includendo questa imposta, la spesa di gestione sale a 119,9 euro.

Commissioni su crediti in conto e scoperti

La commissione per la messa a disposizione dei fondi (MDF) applicata nei contratti di apertura di credito in conto corrente è rimasta invariata e pari all’1,7 per cento del credito accordato.

La commissione unitaria di istruttoria veloce (CIV), applicata sugli sconfinamenti e sugli scoperti di conto corrente, è lievemente diminuita da 16,9 a 16,4 euro.

La remunerazione dei depositi

Il 78,7% dei clienti, che non ha registrato scoperti di conto o sconfinamenti nel corso del 2022, ha detenuto una giacenza media di 7.665 euro (93 euro in più rispetto all’anno precedente), il relativo tasso di remunerazione è stato pari allo 0,2 per cento (0,3% nel 2021).

 

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