Malgrado la pandemia il sistema dei Confidi Maggiori resta solido

dati confidi 2020

La pandemia da Covid-19 ha generato uno shock economico senza precedenti, che ha colpito immediatamente e duramente il tessuto economico nazionale, ma una componente non trascurabile delle imprese italiane partiva da situazioni di liquidità che risultavano già delicate. In questa delicata fase del ciclo economico un ruolo fondamentale è stato giocato dai consorzi di garanzia, che nel primo trimestre dell’anno hanno visto un ulteriore incremento delle richieste di intervento in garanzia, pari a +8,8%.

La ripartizione delle garanzie per settore mostra una decisa prevalenza da parte del comparto dei servizi, con il 35% del totale, con una rilevanza particolare dei servizi di alloggio e ristorazione. Seguono l’industria, con il 28%, e il commercio, con il 21%.

La distribuzione geografica, invece, mostra il Nord Italia come area principalmente servita dal sistema Confidi, con quasi il 60% delle garanzie erogate, seguita dal Centro Italia con il 27%, e dal Sud, con il 21% delle garanzie.

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Focus su asset quality dei Confidi Maggiori

Per meglio comprendere la dinamica in atto, l’analisi di CRIF Ratings sugli ultimi bilanci disponibili dei Confidi maggiori mostra un graduale miglioramento del profilo di rischio nell’ultimo triennio di osservazione, con 26 dei 33 Confidi analizzati che presentava una classe di rischio medio-basso.

Al contempo si riscontra una graduale contrazione dell’incidenza delle partite deteriorate, con un livello pari al 19,7% nell’ultimo esercizio. Tale dinamica è, tuttavia, principalmente connessa all’incremento dello stock complessivo di garanzie erogate, che ha mitigato il lieve aumento dei crediti deteriorati.

Da segnalare inoltre un progressivo miglioramento sul fronte della mitigazione del rischio di credito, con uno stock di garanzie ricevute pari a 2,1 miliardi di euro grazie al rafforzamento dell’operatività con il Fondo Centrale di Garanzia, che rappresenta la principale forma di controgaranzia ricevuta dal comparto dei confidi vigilati, attestandosi a 1,9 miliardi di euro (+11% rispetto alla precedente annualità). Il grado di riassicurazione medio ha proseguito il suo trend in miglioramento, attestandosi al 33,4% nell’ultima rilevazione.

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La solidità resta elevata

In linea con l’incremento dello stock di garanzie complessivamente erogate, si riscontra una perdita attesa stimata sui crediti di firma gestiti in lieve crescita, sia sulle garanzie in bonis, sia sulle partite deteriorate. A fine 2019 il comparto mostrava una buona tenuta degli indicatori di solidità, con un grado di copertura medio delle partite deteriorate pari al 43,4%, sebbene in contrazione rispetto al precedente esercizio (44,7%).

Indubbiamente gli impatti della pandemia non potranno non avere ripercussioni sull’esercizio 2020 ma va sottolineato come nel complesso il sistema dei Confidi maggiori partisse da una situazione solida, con realtà ben patrimonializzate rispetto al rischio di credito assunto e con un surplus di risorse disponibile che consente l’incremento dei volumi di garanzie erogate e l’assunzione di nuovi rischi, oltre che la diversificazione verso altre attività a supporto della profittabilità del business.

Nello specifico, la dotazione patrimoniale a presidio del rischio di credito assunto è apparsa in moderata crescita, con un grado di patrimonializzazione medio pari al 27% contro il precedente 26,4%. Il patrimonio ha assicurato l’assorbimento integrale della perdita inattesa e ha garantito la piena copertura degli ulteriori requisiti stimati sugli altri asset, definendo un surplus di risorse complessive pari a 16,3 milioni di euro verso i precedenti 15,8 milioni di euro.

Focus sulla liquidità

L’analisi di CRIF Ratings non riscontra criticità sotto il profilo della liquidità e si osserva una buona sostenibilità delle escussioni bancarie, in presenza di uno stock crescente di liquidità non vincolata. Le attività fruttifere hanno evidenziato una progressiva crescita (CAGR del 7,4%) attestandosi a circa 2,25 miliardi di euro alla fine del triennio osservato.

In particolare, la liquidità utilizzabile dai Confidi a copertura delle escussioni bancarie in quanto non soggetta a restituzioni e libera da vincoli d’uso e/o destinazione, si è attestata a 1,5 miliardi di euro, garantendo la piena copertura delle esposizioni in sofferenza e inadempienza probabile.

La redditività dei Confidi Maggiori

Sotto il profilo delle performance reddituali, l’Agenzia ha riscontrato dei timidi segnali di miglioramento, principalmente ascrivibili all’efficientamento della gestione finanziaria che, unitamente all’incremento della marginalità core, ha garantito la piena copertura dei costi di struttura e del costo del rischio di credito.

Malgrado l’incremento in valore assoluto, i costi operativi hanno generato un cost to income in contrazione e pari all’84% contro il precedente 99%, riflettendo le buone performance operative e finanziarie e assicurando una maggiore sostenibilità del costo del rischio di credito, nonostante il lieve peggioramento in linea con l’incremento delle posizioni passate in stato di sofferenza.

Alla fine del triennio osservato il comparto dei Confidi vigilati mostrava un risultato operativo positivo, in controtendenza con il passato, riflettendo l’incremento dell’operatività core, la maggiore contribuzione della gestione finanziaria e la razionalizzazione dei costi alla ricerca di strutture snelle ed efficienti.

 

Questo articolo è stato pubblicato sul numero di maggio 2021 di AziendaBanca ed è eccezionalmente disponibile gratuitamente anche sul sito web. Se vuoi ricevere AziendaBanca, puoi abbonarti nel nostro shop

 

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