OSSERVATORIO FINDOMESTIC

Il portafoglio si fa stretto: chi va in vacanza, posticipa le spese importanti

Osservatorio Findomestic spese degli italiani in vacanza

Tutto rimandato a settembre. Questo clima di incertezza economica e geopolitica grava sulla percezione del futuro, che resta incerto, tanto da spingere i pochi italiani che se lo possono permettere a programmare ora le spese per le vacanze e a posticipare ogni spesa consistente.

Pochi soldi, pochi giorni di vacanza e in Italia

Questo a fronte di un portafoglio per l’estate che si è difatti ristretto: come sottolinea l’Osservatorio mensile Findomestic, in collaborazione con Eumetra, le vacanze saranno più brevi, la maggior parte degli italiani si potrà permettere giusto una settimana, il 27% solo qualche weekend o pochi giorni, 1 su 5 si concederà il lusso di 10-15 giorni e appena l’8% andrà oltre i 15 giorni.

La spesa media è dunque in diminuzione: all’incirca 200 euro in meno rispetto alla scorsa estate. E la meta resta nei confini nazionali: 8 famiglie su 10 hanno infatti scelto di rimanere in Italia, 6 su 10 andranno al mare e punteranno al relax, mentre poco più di 1 su 5 opterà per vacanze culturali o all’insegna dell’avventura.

Calo del reddito familiare e rialzo dei prezzi

È chiaro che pochi possono permettersi una vacanza: circa 3 italiani su 10 hanno già pianificato le ferie, un altro 28% le sta organizzando proprio in questo periodo.

C’è poi una larga fetta (26%) che dichiara di non avere ancora deciso, insieme a un italiano su cinque (18%) che pensa di non partire affatto. Per quale motivo? La motivazione principale è il calo del reddito familiare, per quasi 2 famiglie su 5, e il deciso rialzo dei prezzi per le vacanze, per una famiglia su cinque.

Segue un 21% che ha rinunciato per via di spese impreviste e che non ha quindi più soldi da dedicare alle vacanze estive: un dato che sottolinea la difficoltà ad accantonare i risparmi, in particolare dopo anni di crisi e di inflazione crescente, che hanno eroso il potere di spesa.

Spese importanti? Non ora che si va in vacanza

Ma andare in vacanza, per quel 56% di famiglie che se lo può permettere, significa rinunciare a una serie di acquisti importanti e che saranno rimandati più in là. Le intenzioni di acquisto oggi crollano (-17,4% a giugno, rispetto a maggio 2025), portando tutti i settori in negativo.

Le rinunce

Nessun comparto si salva guardando alle rinunce: le intenzioni d’acquisto vanno dal -2% registrato per le pompe di calore, fino al -29,8% dell’isolamento termico.

Particolarmente significativi i cali legati ai beni per la casa, come mobili (-24,2%), ristrutturazioni (-20,2%) e grandi elettrodomestici (-10,8%), che rispecchiano l’andamento negativo dei prestiti finalizzati di altri beni e servizi (-2,1% nel primo trimestre dell’anno, secondo i dati Osservatorio Credito al Dettaglio - Assofin – CRIF – Prometeia, NdR).

Anche il settore della mobilità subisce un contraccolpo, con le auto nuove in discesa del -17,2%, i motoveicoli a -26,1% e le biciclette elettriche (e-bike) a -12,7%. Fa eccezione solo il monopattino elettrico (o affini), che cresce del 41,2%, dimostrandosi ancora una soluzione di mobilità apprezzata in città.

«In questo momento dell’anno, le famiglie italiane – commenta Claudio Bardazzi, Responsabile dell’Osservatorio Findomestic – evitano di prendere in considerazione spese consistenti, meglio rimandarle per potersi garantire almeno qualche giorno di vacanza. Vacanze che si prospettano all’insegna del “mordi e fuggi” e della prudenza nei consumi, anche perché oltre 6 italiani su 10 percepiscono ulteriori rincari, soprattutto nei bar e ristoranti ma anche per quanto riguarda hotel e stabilimenti balneari».