Il boom dell’inclusione finanziaria trainerà la crescita degli Emergenti

Boom dell’inclusione finanziaria trainerà la crescita degli Emergenti

Dal 2011 a oggi l'inclusione finanziaria è cresciuta moltissimo: dal 51% al 79%, secondo gli ultimi dati della Banca Mondiale. E questo salto in avanti nell'accesso ai servizi finanziari si deve soprattutto a una tecnologia: lo smartphone.

Non si tratta solo di una buona notizia per la riduzione della povertà: la maggiore inclusione, infatti, sta portando a un miglioramento dell'accesso al credito e a un aumento dei risparmi. Un vero volano per la crescita economica dei prossimi anni.

Un balzo in avanti nell'accesso ai conti

Nel 2011 il 51% degli adulti, a livello globale, aveva un conto bancario o di pagamento. Oggi siamo al 79%. In soldoni, oggi sul nostro pianeta quasi 4,8 miliardi di persone hanno accesso a uno strumento assimilabile a un "conto": che sia bancario, un wallet o una qualche forma di "mobile money".

Negli ultimi 15 anni, quindi, più di 2,5 miliardi di persone sono entrate nel mondo della finanza, anche se spesso con servizi di base, e lo hanno fatto utilizzando la porta del digitale: smartphone, internet e pagamenti cashless.

Il salto in avanti

Un conto digitale permette di fare molte cose: ricevere uno stipendio, una pensione o un sussidio statale; accantonare denaro in maniera sicura; inviare pagamenti e denaro, anche a distanza.

Il pagamento è il cuore dei servizi bancari digitali: inviare e ricevere denaro. I dati della Banca Mondiale ci dicono che il 61% degli abitanti dei paesi a reddito basso o medio ha effettuato o ricevuto almeno un pagamento elettronico.

Passando invece ai "bancarizzati" di queste aree, spicca il fatto che l'82% di loro utilizza abitualmente pagamenti elettronici. E questo facilita lo spostamento del denaro e lo sviluppo dell'economia.

La vera inclusione finanziaria, però, richiede di andare oltre i semplici spostamenti di denaro. Il risparmio è una forma base di pianificazione per il futuro: accantono risorse (denaro digitale) per eventuali emergenze e imprevisti. Oppure per obiettivi a lungo termine.

La Banca Mondiale fornisce a questo proposito un dato molto interessante: nel 2024 il 55% delle persone è riuscito a risparmiare. Nel 2011, la percentuale era appena dell'11%. Si sta quindi creando una riserva molto più ampia di risorse che potranno sostenere lo sviluppo economico di questi paesi.

C'è poi il credito. La digitalizzazione delle transazioni e, in generale, delle nostre vite permette alle società fintech di avere accesso a fonti di dati alternative con cui alimentare algoritmi AI in grado di valutare il merito creditizio di unbanked e piccolissime imprese. Questo amplia il perimetro dei soggetti finanziabili e le opportunità di sviluppo.

Infine, ci sono gli investimenti e le protezioni assicurative. Prodotti indispensabili per accrescere e tutelare sia il risparmio accumulato (che, come abbiamo visto, riguarda ormai oltre la metà della popolazione mondiale) sia quello che verrà generato in futuro grazie all'accesso al credito.

L'impatto sulla crescita

Perché l'inclusione finanziaria non è solo un modo per ridurre la povertà. È un motore per la crescita e lo sviluppo, specie se viene ulteriormente accelerato dall'innovazione tecnologica e dall'adozione di politiche mirate.

 

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Novembre 2025

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