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Banche italiane al top per tasso di crescita della market cap

Banche italiane al top per tasso di crescita della market cap

Maurizio Primanni, CEO di Excellence Consulting

Le banche italiane hanno assistito a una crescita record della capitalizzazione di mercato in occidente, cioè tra USA, UK e UE.

Una analisi di Excellence Consulting mostra che le prime tre, cioè Intesa Sanpaolo, UniCredit e Banco BPM, mostrano un tasso annuo composto medio del 25,6% nella crescita della capitalizzazione tra il 2020 e il 2024.

Intesa Sanpaolo, con un market cap di 69,141 miliardi alla fine del 2024, è al primo posto in assoluto nella UE per capitalizzazione e figura, insieme a UniCredit tra le prime quattro dell’Unione, insieme a BNP Paribas e a Santander.

Il risultato è trainato sia dai dividendi distribuiti sia dal buyback. Ed è proprio qui che UniCredit, con 3,51 miliardi di euro annui in media tra il 2021 e il 2024, spicca con volumi in linea con quelli delle principali banche statunitensi.

I risultati in dettaglio

La ricerca di Excellence Consulting ha analizzato la variazione della capitalizzazione di mercato dal 2020 al 2024 delle prime tre banche italiane (Intesa Sanpaolo, Unicredit, Banco BPM), tedesche (Deutsche Bank, Commerzbank, Deutsche Pfandbriefbank), francesi (BNP Paribas, Crédit Agricole, Société Générale), spagnole (Banco Santander, BBVA, CaixaBank), inglesi (HSBC, Barclays, Lloyds Bank) e statunitensi (JP Morgan, Bank of America, Citigroup).

Ne emerge che la capitalizzazione di mercato delle prime tre banche è cresciuta maggiormente delle “Top 3” degli altri paesi presi in considerazione. Passando da 56,477 miliardi di euro nel 2020 a 140,467 miliardi a fine 2024. Quasi 84 miliardi in più e un CAGR del 25,6%.

Molto più di quanto fatto dai tre principali istituti dei grandi Paesi europei e degli Stati Uniti.

Paese per Paese

Le prime tre banche tedesche sono cresciute con un CAGR del 18%, le spagnole del 17,1%, le britanniche del 15,5% e le americane poco dietro, al 15%. Chiudono le francesi, il cui CAGR è del 6,8%.

Certo, i dati assoluti di capitalizzazione sono ben diversi. Le prime tre tedesche arrivano a 51 miliardi, le spagnole a 156,046, le britanniche a 255,851 miliardi, le francesi a 128,117 miliardi e le statunitensi hanno una cifra in più con i loro 1.114,39 miliardi.

Resta, però, un tasso di crescita maggiore per italiane. Con Intesa Sanpaolo e UniCredit che si posizionano al primo e al quarto posto della classifica assoluta delle banche con la maggiore capitalizzazione di mercato in UE. Con BNP Paribas al secondo posto, Santander al terzo e BBVA al quinto.

Le ragioni

La ricerca individua tra i fattori che hanno generato valore i dividendi distribuiti e il ricorso delle grandi banche al buyback delle proprie azioni in circolazione sul mercato finanziario. 

UniCredit, in particolare, è passata da 378 milioni di euro di buyback a oltre 14 miliardi nel periodo 2021-2024. La media annuale di 3,51 miliardi è comparabile con quella di Citigroup, che sempre nel periodo ha realizzato buyback per 3,238 miliardi medi ogni anno. Molto più importanti le cifre di JP Morgan, 10,826 miliardi di euro in media tra il 2021 e il 2024, e Bank of America, 10,853 miliardi medi nel medesimo periodo.

«Sono lontani i tempi della foresta pietrificata delle banche italiane - afferma Maurizio Primanni, CEO di Excellence Consulting. Oggi Intesa Sanpaolo non è solo un pilastro dell’economia del nostro Paese, ma anche la prima banca dell’Unione europea per capitalizzazione. Allo stesso tempo, Unicredit e Banco Bpm si sono distinte negli ultimi anni in Europa per l’ aumento della loro capitalizzazione di mercato: Unicredit è anche oramai la quarta in UE. Questi risultati non sono frutto del caso o esclusivamente dell’aumento dei tassi di interesse, ma derivano dalla capacità del management di definire e realizzare strategie giudicate positivamente dagli analisti finanziari. I dati mostrano che sia il sistema Italia che quello comunitario possono fare affidamento sulle banche italiane per trainare il rilancio del sistema industriale. Crediamo che questo momento di successo debba rappresentare, per le nostre banche, una base solida per ulteriori investimenti, garantendo così il mantenimento della leadership anche negli anni a venire».