Il 23% di chi di recente ha ottenuto credito da Banca Etica ha subito un rifiuto da un altro istituto. La finanza etica cresce bene e performa anche meglio di quella tradizionale; è capace di garantire un maggiore accesso al credito e dimostra la solidità dell’economia sociale del nostro Paese.
Questa la fotografia scattata dalla ricerca “Azionisti del bene comune. 25 anni per la pace l’ambiente e l’inclusione” a cura di AICCON (Centro Studi promosso dall'Università di Bologna) per i 25 anni di attività di Banca Etica, realizzata su un campione di 3.795 clienti fra persone fisiche e giuridiche.
I numeri di Banca etica
Oggi in Italia Banca Etica è l’unico istituto che opera esclusivamente nel campo della finanza etica e conta oltre 48mila persone e organizzazioni socie (+ 23% rispetto al 2012).
Il patrimonio è di oltre 180 milioni e il capitale sociale oggi ammonta a oltre 92 milioni di euro e, guardando solo all’ultimo decennio, ha registrato una crescita media annua del +7,1% contro lo 0,4% del sistema bancario in generale.
Complessivamente tra il 2007 al 2023 il capitale sociale di Banca Etica ha registrato un +375% contro il +29% del sistema bancario tradizionale.
Il tasso di crescita dei depositi di Banca Etica è aumentato mediamente nello stesso periodo del 13,8% annuo, contro l’8% medio annuo del sistema italiano.
Continuare a erogare credito
Con l’ampliamento del numero di clienti e la crescita del capitale, è aumentato anche il credito concesso a organizzazioni e persone, un valore, questo, in costante crescita negli ultimi 25 anni per un totale aggiornato al 2023 di 1,2 miliardi di euro e con un tasso medio annuo del +9,7% mentre il volume dei crediti erogati dal sistema bancario nel suo insieme è rimasto praticamente invariato nello stesso periodo includendo anche periodi di vero credit crunch.
Andamento positivo anche per titoli e altri investimenti finanziari, che vanno ad aggiungersi per un totale di ulteriori 1,3 miliardi di euro.
Accesso al credito
Inoltre, tra coloro che hanno chiesto e ottenuto un finanziamento da Banca Etica, il 9% delle persone e il 10% delle organizzazioni si era già visto rifiutare prima una richiesta di finanziamento da un’altra banca, percentuale quest’ultima che nel caso di organizzazioni non socie della Banca e sale fino al 41,7%.
Il dato sembra essere indirettamente proporzionale alla longevità della relazione con la Banca: in caso di clienti che vantano una relazione piuttosto giovane con la Banca (un massimo di 5 anni) si vede che la percentuale di chi si era visto rifiutare un credito prima di riceverlo da Banca Etica sale fino 23% in media (17% per le persone e 30% per le organizzazioni).
Solidità della finanza etica
Guardando ai maggiori indicatori di stabilità patrimoniale bancaria, Banca Etica nel 2023 presenta un CET1 ratio, pari a 20,8% e un Total Capital Ratio pari a 25,3%, contro rispettivamente una media del 16,98% e del 18,67% registrati a giugno 2023 dal sistema bancario italiano.
Sofferenze
Secondo l’analisi, le sofferenze (ovvero la percentuale di crediti che difficilmente saranno recuperati) per Banca Etica sono stabilmente molto al di sotto rispetto alla media del sistema bancario.
Nel 2023 ad esempio i crediti in sofferenza per Banca Etica si sono attestate sullo 0,23% contro una media del sistema bancario italiano di 1,05%.
Qualche anno prima, nel 2019 Banca Etica registrava sofferenze per lo 0,64% contro una media del sistema bancario dell'1,58%.
«I risultati di Banca Etica possono essere letti come il successo di tutto il comparto dell’economia sociale italiana. Banca Etica è nata nel 1999 dall’impegno delle principali reti della società civile italiana, quelle stesse reti che tutt’oggi sono i nostri soci di riferimento. Venticinque anni fa in molti credevano che il terzo settore non fosse bancabile: abbiamo dimostrato che non è così.
Intanto il mondo è cambiato e alla dicotomia tra imprese profit e nonprofit si è aggiunta la vasta sfera delle imprese sociali che coniugano i principi dell’efficienza di impresa con il perseguimento di obiettivi di interesse collettivo come la tutela dell’ambiente, la difesa dei diritti dei lavoratori e di tutte le persone e le comunità impattate dalle attività economiche. Lo stesso terzo settore è diventato più imprenditoriale senza perdere la sua vocazione.
Banca Etica è stata un precursore e un acceleratore di queste trasformazioni, riuscendo a contagiare il resto del sistema economico, sociale e finanziario - e lo stesso sistema normativo - che oggi guarda con sempre maggiore attenzione agli impatti sociali e ambientali delle attività di impresa. Al netto dei rischi di greenwashing e social-washing che vanno gestiti e arginati, possiamo dire che il cambiamento è avviato. Ma ancora bisogno di molte energie per farsi sistema e per contrastare gli effetti più nefasti del capitalismo sfrenato.
Gli attori che genuinamente mettono la giustizia socio-ambientale al centro del proprio agire devono sempre più fare rete e coinvolgere le nuove generazioni che sono sempre più attente a questi temi, ma che devono essere messe in condizione di partecipare attivamente alla costruzione e diffusione di nuovi modelli economici. A questo saranno dedicati i nostri sforzi per i prossimi anni, anche in un contesto normativo sempre più stringente», commenta la Presidente di Banca Etica, Anna Fasano.
Investimenti: i risultati di Etica Sgr
Negli ultimi 20 anni l’azione di Banca Etica si è estesa all'attività di investimento con la nascita della società di gestione del risparmio Etica Sgr e la creazione di un Gruppo Bancario.
Etica Sgr propone una metodologia proprietaria - ESG EticApproach - che prevede un doppio screening volto a individuare al contempo i Paesi e le aziende più virtuosi dal punto di vista socio-ambientale e più attente al benessere collettivo.
La ricerca AICCON mostra come, al pari della banca, anche Etica Sgr ha registrato un'importante crescita del patrimonio gestito che nel 2023 ha raggiunto 7,4 miliardi di euro, con un ritmo del +20% medio annuo.
Educazione finanziaria
La ricerca evidenzia la capacità di Banca Etica di condividere la propria mission con i suoi soci: il 98% degli intervistati sostiene che la distintività del Gruppo Banca Etica emerga rispetto a quella degli altri gruppi bancari e il 96% afferma che l’azione condotta sia coerente, e dunque mantenga fede, ai principi e valori cui aderisce e che promuove.
In particolare, però, gli stakeholder rilevano una funzione di capacity building svolta dalla Banca in materia di educazione finanziaria: più di 1 persona su 3 (38,79%) sostiene di conoscere i propri diritti come risparmiatori/risparmiatrici oggi meglio di quando non erano in relazione con Banca Etica e allo stesso modo quasi 1 organizzazione su 3 (30,88%) rileva di conoscere meglio i propri diritti come cliente di una banca.
Oltre a ciò, più di 1 persona su 3 (34,88%) e 3 organizzazioni su 10 (29,03%) sentono di aver acquisito una miglior conoscenza degli strumenti e del linguaggio finanziario.