Un plafond di 10 milioni di euro per abbattere le barriere architettoniche nel Comune di Prato. I finanziamenti, a condizioni agevolate e senza spese di istruttoria, sono erogati da Banca Popolare di Vicenza, con l’obbiettivo di sostenere i lavori di adeguamento su abitazioni e aziende di Prato.
Grazie al plafond, i cittadini pratesi possono abbattere le barriere architettoniche in base alle esigenze delle persone con disabilità e installare nei locali apparecchiature, strumenti e arredamenti adatti alle loro necessità.
«Banca Popolare di Vicenza conferma, con questa importante intesa, la sua attenzione per il territorio di Prato – dichiara Samuele Sorato, Direttore Generale di Banca Popolare di Vicenza. Siamo una banca cooperativa, sensibile al benessere della collettività e, pertanto, siamo ben lieti di collaborare con il Comune di Prato, per l’abbattimento delle barriere architettoniche, contribuendo a rendere la città più vivibile e accessibile, migliorando la qualità della vita di molte persone. Nonostante il periodo di crisi, nei primi 6 mesi del 2014, la nostra Banca ha erogato, nella provincia di Prato, circa 670 nuovi finanziamenti per un ammontare di quasi 40 milioni di euro, destinati per il 78% a famiglie e piccole e medie imprese, continuando a sostenere concretamente questo territorio, di grande importanza per il nostro istituto».
«Rendere Prato una città aperta, realmente accessibile a tutti è un impegno importante di questa Amministrazione – afferma Matteo Biffoni, Sindaco di Prato. Abbiamo iniziato a lavorare per introdurre i giochi per bambini diversamente abili nei parchi pubblici, continuiamo sostenendo ogni iniziativa che porti all'abbattimento delle barriere architettoniche. Da parte della Banca Popolare di Vicenza abbiamo trovato subito una collaborazione in questo progetto e mi auguro che questo comune impegno possa incentivare fattivamente privati, aziende e commercianti a rendere i propri locali di facile accesso per tutti. Prato deve essere una città aperta, europea, moderna a cominciare proprio da questo».