Il Gruppo Banca Etruria cha chiuso il primo semestre dell’anno con un utile netto normalizzato pari a 5,6 milioni di euro (+2,7% sul primo semestre 2011) e un risultato dell’operatività corrente al lordo delle imposte pari a 10,9 milioni di euro (in calo di 6 milioni rispetto a giugno 2011)
Margine di interesse
Il margine di interesse del Gruppo ha registrato una leggera flessione, -0,8%, stabilendosi a 111,88 milioni di euro, in conseguenza alle dinamiche di repricing dettate dal mercato.
Commissioni
Le commissioni nette, pari a 47,4 milioni di euro (-10% rispetto al giugno 2011), scontano gli effetti della crisi sull’operatività dell’attività bancaria tradizionale, mentre nel semestre un’ulteriore componente è rappresentata dalle commissioni passive (2,5 milioni) pagate per l’emissione di obbligazioni garantite dallo Stato.
Margine di intermediazione
Cresce il margine di intermediazione, che si attesta a 194,4 milioni di euro (+5,9% rispetto al primo semestre 2011), con il margine dell’attività di negoziazione, copertura e fair value positivo per 34,2 milioni (16,6 milioni nel giugno 2011).
Costi operativi
Riduzione dell’8,1% (104 milioni di euro) per i costi operativi, legato principalmente all’incentivazione all’esodo realizzata nel precedente esercizio. Le spese amministrative scendono di 1,9 milioni (per un totale di 44,6 milioni di euro) rispetto al I semestre dello scorso anno. Una riduzione sui costi che proseguirà con l’uscita di 130 dipendenti attraverso il ricorso al fondo di solidarietà del settore bancario, alla stabilizzazione del 70% dei lavoratori a tempo determinato già in organico e a ulteriori azioni di contenimento dei costi del personale. Come conseguenza, nel primo semestre dell’anno, il cost/income è sceso al 53,4% (61,3% nel giugno 2011).
Scendono gli impieghi, ma sale la raccolta
La minore richiesta del credito ha portato una diminuzione del 3,8% degli impieghi, che si attestano a 7,5 miliardi di euro. La raccolta diretta raggiunge i 7,57 miliardi di euro (dato normalizzato), in crescita dell’1,1%, influenzato dalla diminuzione della raccolta istituzionale e dei grandi clienti a favore di posizioni frazionate e con scadenze più lunghe. La raccolta indiretta è salita a 3,7 miliardi (+3,1%). Aumentano, in particolare, la componente gestita (+7%) e quella assicurativa (+5,8%).
Il margine di interesse del Gruppo ha registrato una leggera flessione, -0,8%, stabilendosi a 111,88 milioni di euro, in conseguenza alle dinamiche di repricing dettate dal mercato.
Commissioni
Le commissioni nette, pari a 47,4 milioni di euro (-10% rispetto al giugno 2011), scontano gli effetti della crisi sull’operatività dell’attività bancaria tradizionale, mentre nel semestre un’ulteriore componente è rappresentata dalle commissioni passive (2,5 milioni) pagate per l’emissione di obbligazioni garantite dallo Stato.
Margine di intermediazione
Cresce il margine di intermediazione, che si attesta a 194,4 milioni di euro (+5,9% rispetto al primo semestre 2011), con il margine dell’attività di negoziazione, copertura e fair value positivo per 34,2 milioni (16,6 milioni nel giugno 2011).
Costi operativi
Riduzione dell’8,1% (104 milioni di euro) per i costi operativi, legato principalmente all’incentivazione all’esodo realizzata nel precedente esercizio. Le spese amministrative scendono di 1,9 milioni (per un totale di 44,6 milioni di euro) rispetto al I semestre dello scorso anno. Una riduzione sui costi che proseguirà con l’uscita di 130 dipendenti attraverso il ricorso al fondo di solidarietà del settore bancario, alla stabilizzazione del 70% dei lavoratori a tempo determinato già in organico e a ulteriori azioni di contenimento dei costi del personale. Come conseguenza, nel primo semestre dell’anno, il cost/income è sceso al 53,4% (61,3% nel giugno 2011).
Scendono gli impieghi, ma sale la raccolta
La minore richiesta del credito ha portato una diminuzione del 3,8% degli impieghi, che si attestano a 7,5 miliardi di euro. La raccolta diretta raggiunge i 7,57 miliardi di euro (dato normalizzato), in crescita dell’1,1%, influenzato dalla diminuzione della raccolta istituzionale e dei grandi clienti a favore di posizioni frazionate e con scadenze più lunghe. La raccolta indiretta è salita a 3,7 miliardi (+3,1%). Aumentano, in particolare, la componente gestita (+7%) e quella assicurativa (+5,8%).