I Millennials e l’assicurazione

assicurazione giovani AXAConsapevolezza, soprattutto al femminile, delle difficoltà di oggi che avranno un impatto sul domani ma tanti ostacoli alla sottoscrizione di un prodotto assicurativo: è questo l’atteggiamento dei giovani tra i 18 e i 34 anni di fronte all’assicurazione, secondo l’indagine condotta da AXA Italia e presentata all’AXA Forum 2014.

Senso di frustrazione...

L’indagine “I giovani, la percezione del rischio e il rapporto con le assicurazioni” condotta da Episteme e Bocconi per AXA Italia, sottolinea come i Millennials stiano vivendo un senso di frustrazione e conflitto tra aspettative e realtà: ben il 78,3% di chi ha tra i 25 e i 34 anni è d’accordo con l’affermazione «Le mie aspirazioni e i miei desideri incontrano molti limiti e barriere» (contro il 68,4% dei 18-24enni).

... per incertezze lavorative ed economiche

Nell’analisi della soddisfazione per gli aspetti della vita, ad esempio, la fascia dei 25-34enni esprime preoccupazione soprattutto su tre dimensioni: il lavoro (45,2%), il “tipo di consumi/acquisti che ci si può permettere” (49,4%) e la situazione economica/finanziaria (33,8%). Rispetto all’esposizione percepita ai rischi anche di lungo periodo, i Millennials si presentano come un universo eterogeneo. A livello aggregato, il rischio di non riuscire a mantenersi adeguatamente in vecchiaia e quello di non potere avere opportune cure mediche sono percepiti con intensità particolare, anche considerando la minore protezione percepita dallo Stato.

La percezione dei rischi...

I dati più interessanti, tuttavia, emergono nella segmentazione per fasce di età e genere: una crescita della percezione dei rischi si registra innanzitutto nel passaggio dal segmento dei più giovani a quello dei 25-34enni: i meno giovani percepiscono più alta l’esposizione al rischio di non mantenersi adeguatamente in vecchiaia (6,74 vs 6,39 degli under 25 su una scala da 1 a 10)) e di non avere cure mediche idonee (6,40 vs 5,90).

... un sentimento femminile

Le donne avvertono una maggiore esposizione ai rischi rispetto agli uomini, fatta eccezione per quelli connessi agli infortuni durante l’attività fisica e al furto dell’auto/moto. Su una scala da 1 a 10, è percepita più alta l’esposizione ai rischi legati alla vecchiaia (7,06 vs 6,08 degli uomini) e alla salute (6,49 vs 5,80), mentre risulta il contrario per gli infortuni sportivi (4.68 vs 5.03 degli uomini). E anche sul fronte previdenziale, prevale la percentuale femminile di chi dichiara “non sono assicurato, ma ci sto pensando”. In genere, inoltre, le donne tendono a essere meno ottimiste per quanto concerne la possibilità di ridurre i rischi mediante la prevenzione o il supporto offerto dallo Stato.

La protezione assicurativa dei giovani

Quando si passa ad analizzare le scelte di protezione, si osserva una marcata differenza fra le due fasce di età in termini di prodotti sottoscritti: la percentuale di coloro che non hanno alcun contratto, oppure hanno solo l’assicurazione RC auto obbligatoria, scende dal 51% al 30%. Aumenta invece in modo molto significativo (dal 40,2% al 60,4%) la percentuale di coloro che ha sottoscritto anche almeno un contratto diverso da quelli connessi ad auto e moto. Significativamente più elevata anche la percentuale del campione di uomini che ha almeno un contratto assicurativo oltre l’RC auto (sopra il 74%, contro il 58,6% per le donne). La percentuale di intervistati che ha sottoscritto contratti diversi dalla RC auto aumenta per qualsiasi tipologia di contratto nel passaggio fra la fascia di età 18-24 e la fascia di età 25-34. Particolarmente rilevanti sono l’incremento da un lato per la RC danni a terzi, ma dall’altro lato per prodotti di protezione del futuro quali la pensione integrativa o una polizza vita.

Gli ostacoli: pochi soldi e poca fiducia

I principali ostacoli alla decisione di proteggersi sono la non disponibilità di risorse economiche per la copertura - una barriera importante soprattutto per le donne - e la percezione di un rapporto sfavorevole fra costi e benefici. Su una scala da 1 a 10, il punteggio medio di fiducia assegnato dai giovani alle compagnie di assicurazione inoltre è pari a 4,06, superiore allo Stato (3,8), pari a quello delle banche, ma inferiore rispetto ad altri brand commercialmente noti come operatori telefonici e grandi catene distributive. Il punteggio assegnato alle assicurazioni risulta differenziato soprattutto per genere, e solo all’interno del genere, per fascia di età: le donne si fidano meno degli uomini (3.79 vs 4,32) e la differenza nei livelli di fiducia fra uomini e donne si amplia passando dalla fascia 18-24 alla fascia 25-34; in altri termini, le donne nella fascia 25-34 si fidano ancora di meno delle donne nella fascia 18-24 (3,71 vs 4,35).

Offerte flessibili e una nuova comunicazione

Il 78,8% degli intervistati dichiara infine che accoglierebbe con favore prodotti assicurativi flessibili per andare incontro ad esigenze specialmente di natura economica, affermazione che presenta la maggiore percentuale di consenso positivo. Tale convinzione è più accentuata nei sottogruppi delle donne e di chi è già assicurato. Una valutazione positiva è espressa anche nei confronti di prodotti che favoriscano la possibilità di mettersi in proprio. Senza dubbio nel favorire l’avvicinamento dei Millennials al mondo delle assicurazioni sono importanti la modalità e il linguaggio con cui il comparto si rapporta con loro. Dall’indagine emerge che la relazione personale è il canale prioritario: i genitori quando si è più giovani, gli esperti quando si è più adulti. Il web ha un ruolo significativo come fonte informativa, inoltre è considerato uno strumento importante per migliorare l’offerta poiché permette di ottenere facilmente le informazioni sui prodotti e di avere un significativo vantaggio economico. A questo si aggiunge la preferenza per una pubblicità personalizzata, modellata sulle effettive esigenze, e soprattutto un linguaggio capace di creare engagement, attraverso le tecniche del marketing esperienziale, molto apprezzato dai giovani proprio perché produce una condivisione emotiva della narrazione.

«Per avvicinare le nuove generazioni alle assicurazioni – commenta sottolineato Frédéric de Courtois, Amministratore Delegato di AXA Italia – occorre promuovere una cultura del rischio attraverso la ricerca, l’educazione a una migliore preparazione del futuro e un supporto nel trasformare le buone idee dei giovani in progetti imprenditoriali; cambiare comunicazione e linguaggi, affrontando la sfida del digitale; cogliere l’opportunità che la rivoluzione tecnologica offre in termini di prevenzione e riduzione dei prezzi».

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