Pagamenti B2B: l’agroalimentare ancora in ritardo

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L’agroalimentare migliora, ma non sui tempi dei pagamenti. Secondo i recenti dati di Atradius, il comparto è in ripresa con buone prospettive per il 2017, ma ancora poco puntuale nel pagare le fatture alla scadenza.

L’agroalimentare in crescita

A guidare i passi avanti del settore agroalimentare è soprattutto la diminuzione dei costi di materie prime ed energia, ma ha un ruolo anche la reputazione internazionale del “Made in Italy”. Attualmente sono impiegati nel comparto 385 mila addetti per un giro d’affari complessivo di 135 miliardi di euro, di cui il 27% prodotto dall’export.

Pagamenti in ritardo rispetto all’Europa

Nonostante la ripresa, però i tempi di pagamento delle forniture sono molto più lunghi rispetto alla media europea: sono infatti di circa 90 giorni, tre volte la tempistica tedesca (30 giorni), più del doppio della media olandese (40 giorni) e più lenta di 10 giorni rispetto anche alla Spagna (80 giorni).

«Il comparto alimentare italiano – commenta Massimo Mancini, Country Manager di Atradius Italia – è ancora fortemente frammentato in aziende di piccole dimensioni che spesso hanno difficoltà ad aprirsi all’export. Pertanto diventa importante continuare a operare sui mercati esteri ma con cautela, tutelando la propria esposizione commerciale tramite strumenti assicurativi di copertura del credito».
 

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