In Italia riparte il mercato digitale. Secondo lo studio di Assinform, il settore ICT è in discreto recupero, passando dal -1,4% del 2014 al +1% del 2015. La previsione per il 2016 è invece del +1,5%.
Crescita in quasi tutti i comparti
Nel 2015 si parla in particolare di una crescita fino a 64,9 miliardi di euro. L’aumento, pur contenuto, interrompe una tendenza negativa che durava da anni. Al recupero hanno concorso po' tutti i comparti, con la sola eccezione dei servizi di rete delle telecomunicazioni (-2,4%,) che hanno continuato a subire il calo delle tariffe. Ma gli altri due terzi sono cresciuti: Servizi ICT (+1,5%), Software e Soluzioni ICT (+4,7%), Dispositivi e Sistemi (+0,6%), Contenuti Digitali e Advertising (+8,6%).
Si trasforma la domanda
Gli andamenti delle singole tecnologie sono però risultati articolati, con qualche difficoltà per quelle più tradizionali e l'accelerazione di quelle legate alla digital transformation dei modelli produttivi e di business intelligence. Il mercato dei dispositivi e sistemi è quello che più evidenzia lo spostamento dalla "materialità" alla "funzionalità" dell'ICT. È, infatti, cresciuto dello 0,6% pur a fronte del calo dei PC e dei tablet. A trainare sono stati gli smartphone, cresciuti del 9,9% a 15,5 milioni di pezzi con sempre più utenti di banda larga su rete mobile.
Crescita anche per cloud e IOT ma diversificazione territoriale
Emergono anche nuovi e più evoluti trend di spesa e di investimento. Come i servizi di data center e, soprattutto, di cloud computing (+28,7% a 1,2 miliardi). Oltre all'Internet delle cose, una realtà non solo in costante crescita, ma ormai molto consistente. La diffusione del digitale è, però, ancora diversificata geograficamente: le regioni meridionali appaiono in profondo ritardo, con quasi il 90% delle imprese tra i 10 e i 49 addetti che presentano indici di digitalizzazione molto bassi.
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