La spinta verso l’età adulta c’è ma ...
È la fotografia scattata dal rapporto “Un Neo-Welfare per la famiglia. Proteggere e accompagnare i figli nella vita adulta: una questione di cooperazione” del Gruppo Assimoco. Nel nostro Paese non sono pochi i giovani pronti a diventare indipendenti e autosufficienti, anche senza redditi elevati alle spalle o senza posizioni lavorative stabili. Il problema è che in Italia, come è noto, mancano politiche giovanili adeguate per favorire l’indipendenza e la situazione non appare in miglioramento.
Gli aiuti economici della famiglia
Per questo le nuove generazioni dipendono ancora molto dalle famiglie. Nel 2016 i genitori hanno regalato ai figli circa 30,5 miliardi di euro, numero che sale a 38,5 miliardi se si aggiungono anche gli aiuti economici ricevuti dai nonni, bisnonni o da altre persone anziane. Sono sempre di più anche i genitori disposti a sottoscrivere piani di accumulo di capitale per aiutare i figli: si tratta di polizze di previdenza integrative per coprire i periodi di lavoro precario oppure per l’eventuale disoccupazione, o polizze assicurative dedicate.
I giovani italiani tra i meno indipendenti d’Europa
Non stupisce allora che l’età media dei giovani italiani che lasciano il nucleo familiare è tra le più basse in Europa: 30,1 anni contro una media europea di 26,1. L’Italia è in buona compagnia con la Grecia (29,4 anni) e con la Spagna (29,0 anni), ma lontana dalla situazione della Germania (23,8 anni) e ancora di più da quella della Svezia (19,7 anni).
L’attenzione ai giovani dei Paesi nordici ...
Il confronto con i Paesi europei più attenti su questi temi sorge spontaneo. Basta guardare i Paesi nordici, come Danimarca e Finlandia, che offrono un’ampia varietà di strumenti di supporto ai giovani, tra cui sussidi di disoccupazione fino a 24 mesi. La maggior parte dei giovani inoltre ha spese per le rette universitarie molto basse, se non nulle, grazie alle borse di studio. Per non parlare dei servizi di housing benefit e di welfare.
... e della Germania
Attenta ai giovani e alle famiglie è anche la più vicina Germania. Tra il 2006 e il 2008 il governo ha infatti lanciato numerose agevolazioni fiscali per le famiglie, investimenti fino a 4 miliardi di euro per l’espansione dell’offerta di asili nido e una nuova legge sui congedi parentali sia per la madre che per il padre.