È decuplicato nel giro di tre anni il numero di soggetti non assicurativi che distribuiscono, o sono pronti a farlo, polizze digitali in Italia: oggi sono più di 100, contro i meno di 10 di appena tre anni fa.
L’Osservatorio Open Insurance di IIA Italian InsurTech Association ha individuato diversi operatori, dalle Telco alle banche digitali, dalle Utilities agli operatori travel fino all’e-commerce, che rientrano nell’ambito della open insurance, che allargano l'offerta di prodotti al di fuori del settore strettamente assicurativo, grazie alla digitalizzazione della filiera e alla sua capacità di integrazione tecnico-amministrativa.
Il 78% ha usato API, ma soprattutto per dati contrattuali
Il 78% delle realtà coinvolte nell’Osservatorio ha già utilizzato Application Programming Interface (API), per condividere le informazioni e far comunicare i dati, anche se per ora si tratta prevalentemente di dati contrattuali, anagrafici e di gestione del servizio (es. ritardo minuti di volo, causa annullamento evento, etc.).
Lo scambio di dati e informazioni aprirebbe la strada a nuovi servizi e a una trasformazione della customer experience da parte di diversi attori, ma le partnership al momento si limitano all’adozione sperimentale e soprattutto alla distribuzione di prodotti Motor e Danni, alla gestione dei sinistri e all’efficientamento delle operazioni.
Tutti i dati di un mondo connesso
Ulteriori ambiti di collaborazione, e di innovazione di prodotti e servizi, si aprono con l’internet delle cose: i dispositivi connessi nelle case e i dati provenienti da mezzi di trasporto sempre più smart, dall’automobile al monopattino, permettono di immaginare modelli e customer experience totalmente nuovi. Non mancano, naturalmente, le sfide: integrazione tecnologica, limiti normativi e gestione sicura dei dati, tra le altre.