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Italiani multi-assicurati, la sfida per le compagnie è nel pricing

Italiani multi-assicurati: la sfida è nel pricing

Da sinistra: Enrico Marcantoni, Partner e Giovanni Giuliani, Senior Advisor di Simon-Kucher

Il 48% degli italiani assicurati ha sottoscritto le proprie polizze con due o più compagnie diverse, ma il 64% sarebbe disposto a scegliere una unica compagnia in cambio di un premio migliore.

È quanto emerge dall’osservatorio 2025 sulle assicurazioni ai privati svolto da Simon Kucher.

I dati della ricerca

I clienti italiani possiedono in media 3,2 linee assicurative differenti e, come detto in precedenza, quasi la metà degli intervistati ha sottoscritto le proprie polizze con due o più compagnie diverse, un dato che cresce all’aumentare del numero di polizze in portafoglio.

Il 45% degli assicurati sarebbe disposto a concentrare le soluzioni in un unica agenzia in cambio di: un premio migliore (64%), la comodità di un unico portale di gestione (59%) e l’accesso a una miglior offerta / servizio (32%).

Il cambio di compagnia con relativa motivazione

Negli ultimi 24 mesi, 3 clienti su 10 hanno cambiato compagnia e il prezzo rimane la motivazione principale, sebbene non sia l’unica dietro tale scelta.

Si rileva una forte eterogeneità nei comportamenti di abbandono ed emergono quattro profili differenti:

  • I “price seekers” (65%), clienti per cui la leva principale nella scelta della compagnia è esclusivamente il prezzo;
  • I “neutrali” (14%), clienti che non sono mossi da un driver di scelta specifico;
  • I “flexibility driven” (13%), clienti che cercano un equilibrio tra flessibilità e premio assicurativo;
  • I “reputation driven” (8%), clienti che privilegiano la reputazione della compagnia rispetto al prezzo.

Le linee più soggette al rialzo del premio

Il 44% degli intervistati riporta di aver ricevuto una proposta di rialzo del premio nell’ultimo anno, che è stata accettata nel 92% dei casi.

Tra le linee assicurative più soggette al rialzo figurano auto, moto e casa.

Gap sulla protezione

L’analisi conferma infine ampi margini di sviluppo per il comparto “Protezione”, con il 77% degli assicurati che risulta ancora scoperto sui segmenti Vita, infortuni e salute.

Sebbene il 27% dei clienti non assicurati si ritenga pronto a sottoscriverle, la spesa addizionale risulta una delle principali barriere all’acquisto.

Oltre la metà degli assicurati dichiara inoltre di non essere quasi mai stato contattato dalla propria compagnia per proposte di nuovi prodotti.

Al contempo, le preferenze di canale variano da cliente a cliente rendendo poco efficaci approcci standardizzati.

«In questo contesto, diventare la compagnia preferita dei propri clienti si configura come un’opportunità strategica per la crescita sostenibile – commenta Enrico Marcantoni, Partner di Simon-Kucher. Le compagnie possono rafforzare ulteriormente la relazione con i clienti esistenti investendo in modelli di offerta integrata e adottando approcci di customer experience che incentivino il coinvolgimento attivo e continuo degli assicurati. Inoltre, rafforzare ulteriormente la relazione con i clienti esistenti significa anche accompagnarli nella copertura dei bisogni non ancora indirizzati. Ciò richiede un approccio consulenziale e personalizzato, capace di guidare i clienti verso una migliore educazione finanziaria e una maggiore consapevolezza dei rischi, che spesso, anche per effetto di bias cognitivi, sappiamo essere sottostimati».

«Il mercato assicurativo italiano è pronto a intraprendere una nuova fase di crescita, puntando sulla fidelizzazione e sul rafforzamento delle relazioni con la clientela esistente – afferma Giovanni Giuliani, Senior Advisor di Simon-Kucher. In questo contesto, le compagnie che sapranno adottare un approccio data-driven, personalizzato e orientato alla consulenza lungo tutte le fasi del ciclo di vita del cliente avranno un vantaggio competitivo decisivo, non solo in termini di crescita, ma anche di retention e soddisfazione della clientela. Non si tratta solamente di un’opportunità di business, investire in relazioni più solide significa favorire una maggiore consapevolezza e una più ampia copertura dei rischi a livello individuale. In questo senso, il settore assicurativo può contribuire in modo determinante al benessere delle singole persone, e di conseguenza a quello collettivo».