Cresce la bancassurance in ambito Salute, grazie alla creazione di prodotti modulari capaci di soddisfare il desiderio di protezione dei clienti bancari di alta fascia.
Ma la prossima frontiera è quella della protezione dalla non autosufficienza, con piattaforme di servizi dedicate ai caregiver.
«Il premio medio dei prodotti Salute distribuiti in banca sta crescendo, i clienti sottoscrivono piani sempre più completi andando ad aggiungere vari moduli, tanto che nel 2022 il premio medio ha raggiunto i 1.400 euro – racconta Fabio Carniol, General Manager di Helvetia Vita ed Helvetia Italia – confermando anche l’interesse verso questa tipologia di soluzioni assicurative modulari da parte della clientela ad alto standing».
La salute digitale
A fare da volano per la diffusione delle polizze Salute è stata anche la tecnologia: con la pandemia, infatti, le compagnie assicurative hanno iniziato a offrire servizi di telemedicina o teleconsulto da remoto, anche via app, oltre a servizi ancillari come la consegna a domicilio dei medicinali.
Andando naturalmente a colmare i gap della sanità pubblica, incapace di rispondere in tempi rapidi alle necessità di prevenzione dei cittadini.
«Sempre più cittadini si rivolgono all’online per trovare risposta alle loro domande in tema salute e la telemedicina, fin dai primi mesi di lockdown, ha visto un forte incremento: i servizi di tele monitoraggio, attraverso device che permettono di rilevare i parametri clinici, e le visite specialistiche da remoto hanno registrato una crescita a doppia cifra (dati Osservatorio Sanità Digitale, School of Management del Politecnico di Milano, 2022) – precisa Carniol – e l’interesse continua a crescere».
A casa e in fretta: il vantaggio dell’ecosistema salute
Con vantaggi concreti per gli assicurati: meno spostamenti, naturalmente, grazie alla possibilità di ottenere consulti da remoto, ma anche rapidità di riscontro da parte del medico.
«Il modello di offerta assicurativo si è quindi evoluto: le polizze sono diventate modulari, così da offrire maggiore personalizzazione al cliente, che può scegliere i servizi di prevenzione e protezione per la salute di cui necessita, costruendo un pacchetto su misura e con modelli di pricing personalizzati – continua Carniol.
Tutto l’ecosistema di servizi, inoltre, è a portata di app: da mobile è quindi possibile non solo prenotare una visita medica, andando a scegliere tra varie strutture convenzionate, ma anche trovare informazioni o richiedere la consegna dei medicinali a domicilio, replicando quanto già presente online sul portale dedicato agli assicurati».
La salute, anche dei familiari
Helvetia, in particolare, offre una soluzione per chi è alla ricerca di un prodotto che assicuri non solo la propria salute, ma anche quella dei propri familiari e delle persone care.
Il prodotto è stato studiato per dare un aiuto economico in caso di eventi di carattere medico, quali ricovero, intervento chirurgico, visite specialistiche, accertamenti diagnostici e check-up, oltre che perdita dell’autosufficienza.
Helvetia Protezione Salute permette di scegliere fra diversi piani, rispondendo così al bisogno di modularità sempre più crescente dei clienti, che hanno necessità diverse.
Inoltre, la denuncia di sinistro può essere fatta tramite app, testimonianza del ruolo centrale che ormai ricopre il digitale nell’insurance.
Il cliente ha inoltre a disposizione servizi di telemedicina e di teleconsulto.
I vantaggi di questo modello di offerta non riguardano solo il cliente finale, ma facilitano anche la compagnia, riducendo i tempi di attesa, riscontrando più rapidamente gli assicurati, e fornendo un livello di accuratezza e oggettività più alto. «Grazie al digitale siamo riusciti a distinguerci nella gestione dei sinistri, fornendo un servizio che punta sempre più all’eccellenza», afferma Carniol.
Essere orchestratore o partner?
In banca questi servizi attirano in particolare modo la clientela di fascia più alta, che apprezza i servizi digitali e le soluzioni modulari, capaci di rispondere alle mutate esigenze in tema salute, ricorrendo a servizi come il teleconsulto e i check up, inclusi nel costo della polizza.
«All’interno di questo ecosistema di servizi la compagnia può quindi assumere un duplice ruolo: essere un orchestratore, quindi fornire servizi sfruttando risorse interne al gruppo, oppure creare una rete di partnership per offrire soluzioni già presenti sul mercato – osserva Carniol.
Noi abbiamo scelto la seconda via, affidandoci a società esterne che distribuiscono servizi legati al mondo salute, permettendoci di costruire pricing differenziati e personalizzati a seconda del target di clientela che si vuole raggiungere».
Long Term Care: si guarda ai caregiver
È con questa logica a ecosistema che Helvetia punta a rinnovare un prodotto di nicchia, che da anni fatica a decollare sul mercato nonostante un interesse crescente negli anni: la polizza Long Term Care, dedicata alla protezione da non autosufficienza.
L’LTC risponde alle esigenze di una Italia che invecchia, composta principalmente da over 50 (55% della popolazione) e che ha visto raddoppiare negli ultimi anni la presenza di over 75 sempre più bisognosi di servizi assistenziali.
«A occuparsi delle persone non autosufficienti spesso sono i familiari, che faticano a conciliare lavoro e gestione degli anziani, soprattutto nelle situazioni di emergenza legate alla salute del familiare non autosufficiente – premette Carniol.
Il tema è sempre più sentito e i caregiver cercano servizi che li aiutino a prendersi cura del familiare: la prima soluzione, quindi, è rivolgersi al mondo delle badanti, un modello che si basa però sul passaparola e offre ben poche garanzie; oppure alle RSA, molto costose, soprattutto in alcune regioni».
Più piattaforme di servizi
Una polizza LTC può essere quindi una valida risposta ai problemi di non autosufficienza. Oltre alla classica rendita vitalizia, Helvetia ha scelto di stringere una partnership con Europ Assistance per fornire una serie di piattaforme che vanno a sostegno delle esigenze del caregiver.
In primis, per quanto riguarda gli aspetti legati alla salute, come l’assistenza medica, il consulto anche a distanza e la valutazione dei sintomi.
«Ma, grazie a partnership con società specializzate, è possibile accedere a piattaforme che consentono ai familiari di trovare la persona giusta per l’assistenza domiciliare e, se necessario, sostituirla in tempi brevi, oltre che selezionare la RSA ideale – conclude Carniol. L’obiettivo è non lasciare solo il caregiver».
Questo articolo è stato pubblicato sul numero di aprile 2023 di AziendaBanca ed è eccezionalmente disponibile gratuitamente anche sul sito web. Se vuoi ricevere AziendaBanca, puoi abbonarti nel nostro shop.