Torna a crescere il Vita nella bancassicurazione in Italia. Nel primo semestre dell’anno, secondo la ricerca condotta da Excellence Consulting sulle prime 15 banche italiane attive nella bancassurance, i premi contabilizzati nel ramo Vita ammontano a 55,5 miliardi, in crescita del 16,3% sui primi sei mesi del 2023.
Le 15 banche del panel sono: Intesa Sanpaolo, UniCredit, Banco BPM, BPER Banca, Monte dei Paschi di Siena, BancoPosta, BNL BNP Paribas, Crédit Agricole, Banca Mediolanum, Credem, Fideuram, FinecoBank, Banca Generali, Azimut e Allianz Bank.
Il Vita traina i premi, grazie al modello captive
Nel dettaglio dello studio, nel settore Vita, le internalizzazioni da parte delle banche nel 2023 aumentano del 20% rispetto al dato del 2018, anche a seguito del Danish Compromise (la disciplina regolamentare prevista dall’art.49 del CRR - Capital Requirements Regulation, approvato dall’UE nel 2012 con la presidenza della Danimarca, da cui la denominazione, NdR), che favorisce l’integrazione delle compagnie all’interno dei conglomerati bancari dal punto di vista del capitale.
Secondo Excellence Consulting, il modello captive permette alle banche di massimizzare la vendita delle polizze Vita, incrementando la produttività delle reti di oltre il 25% rispetto ai modelli di joint venture e/o agli accordi distributivi.
L’analisi conferma quanto sta avvenendo sul tavolo del risiko bancario. Dopo Intesa Sanpaolo e Poste, anche Banco BPM e UniCredit hanno avviato progetti per chiudere le joint venture in vigore coi loro partner: l’obiettivo è creare compagnie captive nel Vita.
Iccrea ha firmato un accordo distributivo a lungo termine con Cardif, completando così la cessione di BCC Vita.
MPS sta rivedendo la sua strategia di bancassicurazione in vista della scadenza l’accordo con AXA, previsto nel 2027.
Il Danni: tra nuove partnership e vecchie compagnie captive
Nel comparto Danni, le banche mantengono collaborazioni tramite joint venture o accordi distributivi con compagnie assicurative, a eccezione di realtà come Intesa Sanpaolo, Poste, BNP e Crédit Agricole, che hanno internalizzato creando compagnie captive.
Da sottolineare che la struttura Danni è storicamente all'interno delle due italiane, mentre le due francesi riflettono la tradizione transalpina di avere tali strutture interne.
Tra le partnership spiccano quella di UniCredit con Allianz, di Credem con Reale Mutua e quella più recente di Iccrea con Assimoco.
Banco Desio sta selezionando il proprio partner.
Il “frazionamento” causato dal fallimento di Eurovita apre nuove opportunità e dinamiche nello scacchiere bancario-assicurativo nel settore Vita. L’analisi di Excellence Consulting mette comunque in luce una crescita generalizzata dei premi Danni, indipendentemente dal modello organizzativo adottato.
Da segnalare che nei rami Danni non auto, la quota di mercato ha toccato nel 2023 il 12,2%.
Le commissioni delle banche
Il report sottolinea, sia per il comparto Vita sia per il Danni, l’importanza crescente delle commissioni legate alle coperture assicurative nelle banche.
Queste commissioni rappresentano ora il 15,9% dei ricavi per le banche commerciali e il 29% per le banche reti, valori in crescita anche a seguito della riduzione dei tassi d’interesse e della necessità di aumentare i ricavi da commissioni.
«La bancassicurazione sta vivendo una seconda giovinezza, una nuova fase di crescita – afferma Gianluca Zanini, Partner di Excellence Consulting. Le banche stanno dedicando sempre maggiore attenzione al business assicurativo, che rappresenta un valore strategico anche per rafforzare la fidelizzazione dei clienti. L’evoluzione nella creazione di valore richiede investimenti mirati in formazione, comunicazione e digitalizzazione».
«Nel settore Vita l’opportunità è consolidare e migliorare ulteriormente l’azione commerciale delle banche – spiega Maurizio Primanni, CEO del Gruppo Excellence. Vorrei soffermami sulle coperture Danni, che rappresentano un’importante occasione di crescita. Per cogliere appieno il potenziale, è essenziale un approccio consulenziale personalizzato. Un’offerta olistica, integrata tra canali digitali e fisici, consentirà alle banche di rispondere efficacemente ai bisogni dei clienti, incrementando i ricavi da commissioni e rafforzando il ruolo della bancassicurazione nella strategia di servizio».