Scenario italiano

La bancassicurazione, digitale e capace di proteggere il presente

bancassicurazione digitale

Estate in fermento per la bancassicurazione in Italia.

Nei mesi estivi abbiamo visto il succedersi di annunci sul mercato della bancassurance: tra i più recenti, quello di UniCredit, che ha acquistato il rimanente capitale di Incontra SpA, specializzata nel danni, da UnipolSai Assicurazioni; per poi stipulare un altro accordo con il partner Allianz per l’acquisto del 50% del capitale di questa compagnia.

L’interesse è anche quello di digitalizzare i servizi di bancassurance: a giugno Helvetia ha stretto la sua seconda partnership (la prima, in ordine temporale, con Banco Desio e poi con Banca Agricola Popolare di Ragusa) per erogare polizze digitali insieme a Yolo.

Un nuovo modello distributivo

La digital bancassurance, ovvero la possibilità di acquistare da dispositivi mobile protezioni assicurative, è una strada quasi ovvia per le banche, che hanno già iniziato a proporre servizi finanziari con processi digital.

Il mercato è ancora acerbo, ma che sia una tendenza ormai avviata è dimostrato, oltre che dagli accordi, anche dall’analisi dell’Italian Insurtech Association.

Secondo l’IIA, infatti, entro la fine dell’anno, il 50% delle banche attive nella bancassurance adotterà un modello di vendita digitale: nel 2022, solo il 20% delle banche italiane ha distribuito prodotti assicurativi online ed entro il 2030 praticamente tutto il mercato bancassicurativo si concentrerà sullo sviluppo digitale della bancassicurazione.

Più offerta sui canali digitali

Anche il numero di prodotti assicurativi distribuiti tramite i touch point digitali è destinato a crescere.

Lo scorso anno sul mercato si contavano solo 10 prodotti, concentrati per lo più sul ramo vita, mentre le stime al 2030 mostrano un paniere di almeno 200 prodotti, passando da polizze infortuni a coperture per lo sport, mobilità urbana e anche assicurazioni per la casa.

Come cambia la percezione dei rischi?

Nuovi modelli distributivi e ampliamento dell’offerta dovrebbero fare da volano per il mercato della bancassurance, tanto da raggiungere i 2 miliardi di miliardi di euro entro il 2026 (dati IIA).

Tuttavia, bisogna anche tenere conto di come stanno evolvendo le esigenze della clientela finale: privati e imprese, che avvertono il bisogno di tutelarsi dalle incertezze della vita quotidiana.

Il presentismo degli italiani

Nove italiani su dieci si sentono infatti vulnerabili ed esposti ai rischi (dati ANIA-Ipsos, giugno 2023): salute (66%), famiglia (50%), reddito (48%) e pensione (37%) sono le aree che preoccupano maggiormente.

Regna quindi il presentismo: gli italiani sono impensieriti dall’oggi, più che dal domani.

Vogliono tutelarsi nel caso di perdita del lavoro e pensano alla salute, soprattutto a seguito della pandemia che ha indubbiamente accelerato l’evoluzione dell’ecosistema di servizi attorno al concetto di protezione.

Rischi diversi a seconda della generazione

Le preoccupazioni però cambiano con l’età e ogni generazione affronta rischi differenti: non autosufficienza per i Baby Boomer, la sfera famigliare e la pensione per la generazione X, mentre i Millennial sono concentrati sul reddito da lavoro.

Attenzione ai danni ambientali

Cresce anche la sensibilità verso i possibili danni causati da eventi atmosferici e naturali: complice l’informazione mediatica sulla crisi ambientale, il 33% degli italiani avverte il tema come qualcosa di preoccupante.

E la percentuale sale al 40% per la generazione Z.

Anche se il tema si adatta ancora meglio al segmento imprese, pensiamo ad esempio alle imprese agricole, che devono tutelarsi dagli eventi atmosferici.

Perché non si stipula un’assicurazione?

Nonostante la consapevolezza, gli italiani non sono assicurati e, soprattutto, non tutti quelli che sono consapevoli di correre un rischio vogliono sottoscrivere una polizza (45%, RC Auto esclusa).

Le ragioni sono diverse, tra cui altre priorità nella vita o la mancanza di denaro sufficiente. Spesso, tuttavia, è anche un gap culturale e di informazione.

Spiegare i prodotti alla clientela, per creare maggiore awareness

Le banche potrebbero ad esempio lavorare sulla consapevolezza della loro clientela over60: una ampia platea che vede anche la presenza di HNWI serviti dalle unit private che non si sono ancora protetti dalla perdita di non autosufficienza, avvertita in modo particolare dal 70% del campione, o che hanno bisogno di soluzioni per il passaggio generazionale della propria azienda o, ancora, non abbiano previsto nessuna polizza integrativa per mantenere nel tempo il livello del tenore di vita.

Sono tutti ambiti ad alto potenziale per la bancassurance.

Evoluzione tecnologica per la bancassicurazione

Ma l’innovazione va percorsa anche attraverso la tecnologia: lavorando quindi sui dati e sull’automazione dei processi, potendo anche contare su evoluti algoritmi di intelligenza artificiale e machine learning.

L’obiettivo non è solo rendere la bancassurance digitale, grazie a processi agili e automatizzati, ma anche personalizzare l’offerta sulle esigenze della clientela e potere prevedere i rischi: pensiamo ad esempio alle cyber insurance e alle polizze parametriche.

La destinazione finale è l’open insurance, capace di abilitare un ecosistema di protezione a favore della clientela finale.

 

Questo articolo è stato pubblicato sul numero di luglio/agosto 2023 di AziendaBanca ed è eccezionalmente disponibile gratuitamente anche sul sito web. Se vuoi ricevere AziendaBanca, puoi abbonarti nel nostro shop