ll Gruppo Renault, tramite la sua finanziaria RCI, ha scelto AXA Assicurazioni per gestire l’assicurazione della flotta retail e-business, con contratti di finanziamento, leasing e noleggio.
«L’accordo - si legge in una nota - prevede soluzioni assicurative a 360°, appositamente studiate per le caratteristiche di tutto il parco auto, con servizi finanziari attivi, facendo evolvere l’offerta già ideata per il Gruppo Renault nel 2014, in virtù di un’innovazione di contenuti e un forte ricorso alla digitalizzazione».
«Questa partnership ha un forte valore strategico perché in prospettiva consentirà di dare risposte a trend emergenti nel settore della mobilità, per un’esperienza clienti sempre più innovativa», ha commentato Giacomo Gigantiello, CEO del Gruppo AXA Italia. Soddisfatto anche Pascal Pozzoli, CEO RCI Banque Italia captive del Gruppo Renault, che ha sottolineato come «questa importante collaborazione ci consentirà di affrontare insieme le nuove sfide di mercato con la soddisfazione del cliente a far da guida al partenariato».
Si aggiorna il concetto di mobilità
Cambia quindi la mobilità aziendale, o meglio, si aggiorna e si adegua alle mutazioni imposte non solo dalla pandemia, ma anche per effetto della necessaria riduzione dell’impatto ambientale del settore trasporti nonché dalla rivoluzione digitale. In una situazione come quella cui assistiamo oggi, c’è bisogno di realtà professionali ad hoc, che sappiano rinnovare, aggiornare, coordinare la mobilità aziendale. Ecco allora che le aziende mettono in campo la figura del fleet manager, a cui si affianca quella del mobility manager, un ruolo che a partire dal 2020 è diventato obbligatorio all’interno delle aziende con più di 100 dipendenti.
Quali le previsioni per i prossimi anni? In un immediato futuro gli esperti del settore ipotizzano la continuazione di una una drastica diminuzione di mezzi di proprietà a favore di formule di noleggio, ma non più necessariamente a lungo termine. Come evidenziano le previsioni, dobbiamo aspettarci l’ampliamento del settore pay per use, ovvero le formule di car sharing che molto vengono utilizzate dai millenials nelle principali città del mondo. Occhi puntati anche sulla micromobilità (monopattini o biciclette elettriche) che, seppur lentamente e con la dovuta cautela, è entrata a far parte degli scenari di mobilità aziendale.