Cosa cambia?

Imprese: assicurazione obbligatoria sulle catastrofi

assicurazione eventi naturali

Per le imprese, la polizza sui rischi catastrofali diventa obbligatoria. In base al nuovo obbligo di legge, inserito nella Legge di Bilancio, il legislatore introduce l’obbligo della assicurazione da eventi naturali.

Tra questi, eventi sismici, alluvioni, frane, inondazioni ed esondazioni per beni come terreni e fabbricati, impianti e macchinari, attrezzature industriali e commerciali.

Il gap assicurativo

L’assicurazione obbligatoria per catastrofi naturali entra in vigore a fine 2024, ma oggi c’è un notevole gap di protezione rispetto ai principali Paesi europei.

Secondo i dati comunicati da Cerved, la quasi totalità delle microimprese italiane fino a 9 dipendenti non è assicurata; solo il 5,6% di queste aziende ha stipulato polizze di copertura per terremoti, mentre la percentuale scende al 2% per le alluvioni.

Eppure negli ultimi due anni sono stati numerosi gli eventi estremi che hanno colpito il Paese: dalla frana di Ischia (novembre 2022), alle le alluvioni che hanno colpito le regioni Marche (settembre 2022), Emilia-Romagna (maggio 2023) e Toscana (novembre 2023).

La copertura è limitata anche per le imprese piccole, da 10 a 49 dipendenti: solo il 22,8% risulta assicurato contro terremoti, il 19,7% contro le alluvioni.

Aumenta per quelle medie da 50-249 dipendenti: il 69,2% è assicurata per i terremoti e il 71,5% per le alluvioni.

Naturalmente le aziende di maggiori dimensioni presentano i dati più alti: l’88,8% risulta assicurata da eventi sismici e l’84,9% per le alluvioni.

Le aree geografiche più colpite

La macroarea più coinvolta dal nuovo provvedimento sarà il Nord-ovest, con circa 700 miliardi di euro di esposizione (in termini di valore da assicurare), su cui pesano i 500 della Lombardia, accompagnata da Valle d’Aosta, Liguria e Piemonte.

Segue il Nord-est (Trentino-Alto Adige, Veneto, Friuli-Venezia Giulia ed Emilia-Romagna), con un'esposizione complessiva di circa 430 miliardi di euro.

C’è un marcato equilibrio (50% ciascuno) tra fabbricati e terreni, da un lato, e macchinari, impianti e attrezzature industriali e commerciali, dall'altro.

Interessanti i dati di Emilia-Romagna e Toscana, due regioni recentemente colpite da eventi alluvionali: la prima ha, da sola, un’esposizione di più di 150 miliardi, mentre la seconda si attesta sugli 80.

Nel Centro (Toscana, Umbria, Marche, Lazio e Abruzzo) l’esposizione è di circa 330 miliardi di euro (19% del totale), di cui 120 miliardi associati al valore dei fabbricati e terreni nel solo Lazio.

Infine, nel Sud (Molise, Campania, Puglia, Basilicata e Calabria) e nelle Isole l'esposizione complessiva ammonta a circa 240 miliardi di euro (14% del totale).

In Sicilia e Sardegna il 70% dell’esposizione riguarda fabbricati e terreni.

Cosa cambia per le Compagnie assicurative

L'obbligo di assicurazione ovviamente non avrà ripercussioni solo sulle imprese, ma anche sulle compagnie assicurative, che dovranno adattarsi alla normativa rivedendo il proprio business model.

Andranno adattati i modelli di valutazione del rischio e del pricing, sviluppando strategie per affrontare una nuova era di responsabilità e risk management.

In prima battuta rivalutando il proprio portafoglio di imprese in termini di esposizione al rischio e, al tempo stesso, di opportunità di business.

In totale, secondo i dati Cerved, l’obbligo di legge potrebbe portare le compagnie assicurative a una esposizione potenziale pari a 1,7 bilioni, rispetto ai 790 miliardi attuali.

Di questi 1,7 bilioni, 987 miliardi fanno riferimento a fabbricati e terreni, mentre 714 miliardi a macchinari, impianti e attrezzature industriali e commerciali.