Il cambiamento climatico sta avendo un impatto significativo sul nostro territorio, con eventi meteorologici estremi che sempre più spesso colpiscono l'Italia.
Ad oggi il tema delle conseguenze del cambiamento climatico su cittadini e aziende resta una delle maggiori sfide per il settore assicurativo, con l’Italia che si posiziona come fanalino di coda per quanto riguarda le coperture nei confronti di questi danni.
Secondo Italian Insurtech Association (IIA), è di primaria importanza investire in tecnologia e sviluppare un’offerta innovativa, così come è stato per le soluzioni meteo parametriche, che prevedono che, al verificarsi di un determinato evento, scatti in modo automatico il processo di indennizzo.
Il fine ultimo è quello di favorire la sottoscrizione di queste polizze in grado di offrire una protezione migliore nei confronti di questi danni.
Assicurazione eventi atmosferici auto: solo il 16% assicurato
Come evidenzia uno studio di ANIA, solo il 16% dei veicoli in circolazione è coperto da polizze per gli eventi climatici. Questo dato è allarmante se si considera che alluvioni, grandinate e trombe d'aria sono sempre più frequenti.
Inoltre, va sottolineato che i sinistri correlati agli eventi atmosferici hanno raggiunto nel 2022 un importo di circa 800 milioni di euro, rappresentando da soli il 44% delle garanzie accessorie previste dalle polizze Rc auto. Anche per quanto riguarda le abitazioni, solo il 5,3% delle case dispone di un'assicurazione contro le calamità naturali.
Assicurazione eventi atmosferici imprese: 30% a rischio, 7% assicurato
Per quanto riguarda le imprese, uno studio condotto nel 2022 da IIA insieme a Crif, Red Risk evidenziava che in Italia un’impresa su tre è esposta a potenziali perdite economiche a causa di fenomeni naturali. Solo il 7% è assicurato verso queste catastrofi.
Secondo IIA, per affrontare questa sfida occorre promuovere una cultura assicurativa più consapevole, che educhi il cittadino a quali siano i rischi e i vantaggi nello sottoscrivere certe tipologie di polizze, e investire in tecnologia e digitalizzazione, due driver fondamentali per creare polizze più attinenti alla situazione attuale e che possano essere d’aiuto alla popolazione messa in difficoltà dalla crisi climatica.
«Otto italiani su dieci non hanno coperture adeguate nei confronti di calamità catastrofali – afferma Gerardo di Francesco, Segretario Generale di IIA. Se parliamo di aziende, i numeri sono ancora più allarmanti. Solo il 7% delle piccole e medie imprese è assicurato verso questa tipologia di rischi e solo il 10% degli agricoltori italiani ha una polizza assicurativa contro danni atmosferici, mentre in Germania sono il 70%. L'innovazione digitale può essere un valido strumento per facilitare l'accesso a prodotti assicurativi a garanzia di questi rischi e ottimizzare la sottoscrizione al fine di renderli sostenibili per il mercato. Per esempio, diverse compagnie e startup stanno sviluppando soluzioni parametriche che possono tutelare meglio i cittadini e aziende dai rischi catastrofali. Nel 2022 gli investimenti in startup insurtech sono stati circa 120 milioni di euro, ma occorre alzare la cifra ad almeno 500 milioni, per stimolare l’incremento di nuove soluzioni e la sperimentazione in innovazione di prodotto e processo».