Automazione, tecnologia, efficienza. Nell’industria dell’Asset Management è questa la chiave per affrontare i prossimi anni e fare propri gli ultimi trend del settore. A confermarlo un’indagine firmata SimCorp ed Essec.
Più acquisizioni, più automazione
Non è una novità che l’asset management dovrà affrontare diverse sfide nel prossimo futuro. A partire dalla complessità normativa (Mifid II, Solvency II e IFRS17 in particolare). Così come dovrà lavorare verso una maggiore diversificazione del portafoglio (con investimenti alternativi come private equity, fondi immobiliari e fondi di nicchia) e verso un’apertura agli investimenti socialmente responsabili. Con l’obiettivo di ridurre rischio e volatilità. Anche per queste ragioni, il 36% delle aziende intervistate si è rafforzato nell’ultimo anno attraverso operazioni di acquisizione e integrazione. Una strategia che ha richiesto sempre di più il bisogno di automazione nei processi, per operare con nuovi strumenti di investimento, fondi o Paesi.
Si deve accelerare su reportistica, outsourcing …
Serve però accelerare. A oggi oltre il 70% degli intervistati si dice non ancora a buon punto nell’automazione dei processi. Reportistica e gestione dei dati sono i primi settori su cui si dovrebbe puntare. Il 14% degli intervistati inoltre gestisce il business globale ancora con diversi front office dislocati in più Paesi: questo può creare difficoltà in termini di reporting. Ma il problema è anche l’efficienza: in questo caso gioverebbe l’outsourcing, anche se per ora si continuano a esternalizzare solo le funzioni di back office e le attività a basso valore aggiunto.
… e change management
L’efficientamento dei processi deve però essere accompagnato da un miglioramento della comunicazione tra i diversi dipartimenti (flex office), così come serve rafforzare il management con Data Scientist, Chief Digital e Chief Information Security Officer.
Focus sul roboadvisor
Anche i processi di investimento andranno quindi automatizzati. Non è un caso se tecnologie come robot e algoritmi sono al centro dei piani di crescita dell’83% del campione. Ma il focus è anche sulla cosiddetta reportistica “self-service”, che consente al cliente di gestire in autonomia i report e all’azienda di risparmiare tempo e risorse.
