Migranti: oltre 5 miliardi di euro di rimesse

“Tendenza alla stabilizzazione”, è con queste parole che Lorenzo Luatti, ricercatore di Oxfam Italia, sentenzia nel Dossier Statistico Immigrazione 2018, fresco di stampa, l’andamento delle rimesse di denaro dei migranti registrato in Italia nel corso del 2017.

Rimesse oltre i 5 miliardi

Il volume complessivo delle rimesse inviate dai migranti presenti nella penisola verso i loro paesi di origine ha oltrepassato lo scorso anno i 5 miliardi di euro (€ 5.075.116.000), rimanendo praticamente sullo stesso valore di quanto registrato nel 2016. Più esattamente nel 2017, rispetto al 2016, si è registrato un incremento in valori assoluti di quasi 1,5 milioni di euro, impercettibile anche se espresso in punti percentuali (0,01%).

I numeri, naturalmente, si riferiscono a quanto viene spedito dai migranti per il tramite dei canali formali, ossia le banche, la posta e, soprattutto, i money transfer e quindi non sono compresi i trasferimenti di denaro fatti per mezzo dei canali informali (parenti, amici e banchieri di strada), peraltro difficilmente quantificabili.

RImesse: i Paesi più attivi

La comunità più attiva nell’inviare i risparmi ai propri familiari è stata, anche nel 2017, quella romena che ha fatto pervenire in patria circa 708 milioni di euro, in calo di quasi 9 punti percentuali rispetto al 2016.

Al secondo posto il Bangladesh con 532 milioni (il 9,5% in più rispetto al 2016), quindi Filippine con 325 milioni (-2,8%) e Senegal con 309 milioni (+10,8%). 

La classifica continua con India, Marocco, Sri Lanka e Pakistan, tutti paesi che hanno catalizzato flussi di denaro superiori ai 200 milioni di euro; tra questi spicca la performance degli ultimi due che sono aumentati rispettivamente del 14,5% e del 16,0%.

Tra i primi 30 paesi di destinazione, si nota l’ingresso del Mali (quasi 33 milioni di euro) e della Serbia (oltre 29 milioni) ed anche un considerevole incremento del flusso verso Egitto, Georgia e Pakistan (superiore per tutti questi paesi di 15 punti percentuali rispetto al 2016).

La nazionalità cinese ribadisce nel 2017 il trend di decrescita del flusso di denaro che, rispetto all’anno precedente, si abbassa fino a quota 137 milioni di euro, il 42,5% in meno, ben lontano da quanto venne registrato nel 2012, quando il valore delle rimesse verso la Cina fu di circa 2,7 miliardi di euro.

La maggior parte delle rimesse dalla Lombardia

Oltre il 23% delle rimesse sono state inviate dalla Lombardia (€ 1.179.991.000), che si conferma così, anche per il 2017, in testa alla classifica per regioni. A seguire il Lazio (15,2%), l’Emilia-Romagna (9,1%) la Toscana ed il Veneto (entrambe intorno al 9%). In generale, dalle regioni del Nord sono state generate più della metà delle rimesse totali (54%) e da quelle dell’Italia centrale oltre un quarto (27,2%).

A livello provinciale è Roma a guidare la classifica con un flusso di rimesse inviate di oltre 661 milioni di euro, corrispondente al 13% del totale nazionale e leggermente inferiore a quello registrato nel 2016 quando fu di oltre 670 milioni. Al secondo e terzo posto si collocano rispettivamente Milano (€ 580.384.000) e Napoli (€ 203.207.000), quindi Brescia, Firenze, Torino, Bologna, Verona e Bergamo, tutte province con un volume superiore ai 110 milioni di euro. Da notare, a conferma di quanto detto circa la cronica riduzione delle rimesse verso la Cina, che la provincia di Prato ha registrato nel 2017 una contrazione rispetto al 2016 del 35,9%.

Come ogni anno, la speranza è che le rimesse, una volta arrivate a destinazione, siano adoperate in impieghi utili e produttivi, ovvero a creare valore.