Wearables sul posto di lavoro? All’Italia piace

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Il 71% delle aziende italiane è favorevole all’uso degli smart watch sul posto di lavoro. La ricerca “Walking into Wearable Threats”, condotta da Trend Micro, sottolinea inoltre che il 62% dei decision maker italiani si aspetta, nei prossimi 12 mesi, un incremento significativo nell’utilizzo di queste tecnologie.

Uno sguardo europeo

D’altronde, il 79% delle aziende europee sta vivendo una escalation del numero di dipendenti che usano i wearable device sul posto di lavoro e il 77% ne incoraggia l’uso. Inoltre, il 19% delle aziende europee ha già concretamente implementato l’utilizzo della tecnologia indossabile in azienda e un altro 34% si mostra interessato.

BYOD ed efficienza: ecco perché usare i wearables

Gli elementi determinanti per la spinta all’utilizzo dei nuovi device indossabili sono da ricercarsi in alcuni fattori: aumento della produttività (53%) e integrazione del programma BYOD (46%), ovvero la possibilità di portare in ufficio e quindi lavorare con i propri dispositivi.

Lo smart watch piace agli italiani

Le più scettiche sono le aziende britanniche: il 39% scoraggia attivamente l’uso dei wearables. Mentre in Italia le novità piacciono, tanto che l’81% delle società incoraggia l’utilizzo dei nuovi dispositivi e ben il 71% vorrebbe diffondere l’uso degli smart watch. Infine, il 62% del campione italiano si aspetta un incremento significativo nell’uso di queste tecnologie indossabili entro il prossimo anno.

I rischi per la sicurezza

Il 95% dei decision maker che hanno partecipato alla ricerca ritiene che i wearable device rappresentino un rischio per la sicurezza IT: il 47% pensa che i rischi provengano da una mancanza di policy di sicurezza e il 43% ritiene che siano un punto debole facilmente attaccabile dai cyber criminali. Il 90% crede quindi che l’organizzazione dell’IT o le policy di sicurezza BYOD dovranno cambiare per poter includere i wearable device. Il 56% pensa inoltre che le aziende devono introdurre delle limitazioni all’accessibilità ai dati da parte dei nuovi dispositivi. L’Italia è il Paese che sostiene maggiormente l’introduzione di policy di sicurezza per i wearable device, con il 92% dei rispondenti favorevoli.

«Questi nuovi dispositivi offrono una connettività maggiore e ci permettono di fare cose, sia a casa che in ufficio, che non avremmo mai pensato fossero possibili – afferma Raimund Genes, CTO di Trend Micro. Le informazioni che questi dispositivi contengono, però, possono essere un oggetto del desiderio per i cyber criminali o anche per le aziende. Noi di Trend Micro raccomandiamo caldamente di effettuare una valutazione completa dei rischi, prima di permettere il loro uso in ambito lavorativo».