Salute 4.0, l’assicurazione preventiva nell’era digitale

BNP P Cardif Fumagalli

Il rapporto degli italiani con la salute è cambiato e le compagnie assicurative possono diventare un punto di riferimento per la prevenzione delle malattie.

In foto Isabella Fumagalli, Head of Territory for Insurance in Italy di BNP Paribas Cardif

Questo, in estrema sintesi, quanto emerge dalla ricerca “Salute 4.0: curarsi nell’era digitale, generazioni a confronto”, condotta dall’istituto di ricerca Eumetra MR per iniziativa di BNP Paribas Cardif e presentata presso la Torre Diamante di Milano, sede della compagnia. A un campione di oltre mille italiani tra i 18 e 65 anni è stato chiesto di valutare il proprio stato di benessere fisico, di esprimere le preoccupazioni per il futuro indicando le figure di riferimento per informazioni e supporto. E ancora, quanto incida la spesa sanitaria nel loro bilancio familiare e se siano disposti a condividere dati attraverso device digitali per ricevere diagnosi e cure.

Assicurazioni, un referente credibile

Le assicurazioni risultano un interlocutore affidabile e il 66% degli intervistati mostra interesse per le polizze di nuova generazione con servizi innovativi. «Si aprono grandi opportunità che occorre saper cogliere – afferma Andrea Veltri, Chief Marketing Officer & Strategy di BNP Paribas Cardif in Italia. Siamo una industry tradizionalmente orientata a pagare il sinistro. Dobbiamo cambiare pelle e diventare il perno di un ecosistema per la salute, attraverso la prevenzione. Siamo professionisti della valutazione dei rischi e abbiamo a disposizione nuovi strumenti tecnologici per l’assistenza».

Nuovi bisogni

«Sono cambiate le aspettative, le abitudini e gli strumenti per informarsi e curarsi. Si è indebolito il rapporto con il medico di famiglia, per tutti il web è la principale fonte di informazione e le nuove tecnologie hanno modificato percezioni e comportamenti delle persone, creando nuove consapevolezze e nuovi bisogni – afferma Fabrizio Fornezza, Presidente di Eumetra MR».

Nuovi prodotti e servizi

«Abbiamo avviato un percorso di analisi per capire come le nuove tecnologie incidano sulle abitudini delle varie generazioni, dai millennials agli Over 65 – spiega Isabella Fumagalli, Head of Territory for Insurance in Italy di BNP Paribas Cardif. L’obiettivo è quello di anticipare i bisogni partendo dai fenomeni sociali. Le persone sono sempre più ispirate dalle web company, non solo i nativi digitali, e non si accontentano più di un interlocutore assente. Vogliono qualcuno che faccia parte del loro percorso di vita, chiedono di interagire, di essere coinvolti, chiedono velocità, flessibilità e facilità d’uso. Oggi più che mai dobbiamo diventare a tutti gli effetti un punto centrale nella strategia di benessere delle famiglie nel lungo periodo».

Infografica BNP Paribas Cardif

Italiani in buona salute ma ipocondriaci

Ma come si sentono gli italiani? La maggior parte in buona salute (84%), addirittura ottima nel 42% dei casi, indipendentemente dall’età. Anche se gli ipocondriaci, ossessionati dalla salute e convinti di non stare bene, sono il 18%, cioè circa 9 milioni di persone, che negli ultimi 12 mesi hanno speso l’80% in più rispetto alla media nazionale per prestazioni o acquisto di medicinali a pagamento.

Il web prima fonte di informazioni

Il cambiamento più radicale è quello prodotto da web: se in occasione di un problema di salute accertato ci si rivolge principalmente al proprio medico, di fronte ai primi sintomi, invece, ci si informa prima su internet per farsi un’idea, anche se per i senior il medico rimane sempre un riferimento importante. Pur consultando internet, molti reputano questo strumento poco attendibile. Di chi ci si fida quindi? Dei medici e farmacisti (91%), meno del web e dei social (36%).

Spesa sanitaria e tutele assicurative

Negli ultimi 12 mesi, l’88% degli intervistati ha pagato per curarsi, con una spesa media di circa 268 euro; il 58%, almeno una volta nella vita, ha rinunciato alle cure per questioni economiche, soprattutto alle prestazioni più costose come il dentista.

Il giudizio sul SSN è moderatamente positivo e l’insoddisfazione è legata ai tempi di attesa e al costo del ticket: circostanze che negli ultimi 12 mesi hanno spinto l’11% a stipulare una polizza privata sulla salute e che induce nei due terzi degli intervistati un interesse verso i prodotti assicurativi di nuova generazione.

Salute e strumenti digitali

E il rapporto con l’innovazione e la tecnologia? Otto su dieci sono favorevoli a condividere su App i dati della propria cartella sanitaria e il 77% usa la tecnologia (internet, App e wearable) per la cura del proprio benessere. Conoscono l’intelligenza artificiale ma preferiscono sempre la “mano dell’uomo” (84%). Per quanto riguarda la condivisione dei propri dati sanitari tramite device, il 55% sarebbe disposto a farlo purché gli interlocutori siano sempre medici o farmacisti, istituzioni, aziende farmaceutiche e assicurazioni. Su questo aspetto i più restii sono i Senior (39%).