Quasi la metà delle famiglie abilitata ai canali alternativi

I risultati del rapporto “La multicanalità delle banche” dell’e-Committee di Abi fotografa la costante crescita dei conti abilitati, e di quelli attivi, sui canali alternativi allo sportello. Internet la fa da padrone, ma la crisi finanziaria ha ridotto i clienti attivi nel trading online

Quasi la metà delle famiglie italiane, il 46%, ha un conto corrente abilitato a uno dei canali alternativi allo sportello tradizionale: 14,5 milioni di correntisti sono quindi operativi anche su internet, al telefono o sul cellulare, con internet che fa la parte del leone con il 42% dei conti abilitati. I dati emergono dal sesto rapporto “La multicanalità delle banche” dell’Osservatorio e-Committee di ABI. Del 46% dei conti abilitati, il 72% utilizza un canale alternativo più di una volta la settimana.

I conti correnti abilitati alle operazioni online sono 13,2 milioni, in crescita del 7,5% rispetto al 2007: i conti attivi, a fine 2008, superavano i 9 milioni, con una media di 1,3 accessi alla settimana e un totale di 1,3 miliardi d informazioni su saldo, movimenti e condizioni di conto corrente. L’operazione più richiesta, con una media di tre volte la settimana, è la consultazione dell’estratto conto, seguita dai bonifici (42,6 milioni sul web, pari al 30% del totale), dai pagamenti online e dalle ricariche al telefono cellulare.

Sono invece abilitati al phone banking 9,3 milioni di conti correnti, pari al 31% del totale, con una lieve flessione rispetto al 2007. Il telefono è utilizzato soprattutto per chiedere informazioni sul conto e per le attività di trading. Il mobile banking è ancora fermo a 4,8 milioni di conti abilitati, di cui 3,4 milioni attivi. Tra i servizi più diffusi troviamo anche in questo caso la richiesta di informazioni e gli alert, seguiti da ricariche telefoniche e bonifici.

Il trading online, infine, ha totalizzato nel corso del 2008 19 milioni di operazioni di investimento su conti gestiti sul web, con 4 milioni di conti abilitati alla compravendita di titoli (+22% rispetto al 2007). Il reale utilizzo dei conti per operazioni di trading ha però risentito duramente della crisi finanziaria, con una diminuzione della percentuale di conti attivi dall’85% al 47%. Il volume delle operazioni realizzate è comunque cresciuto sia in termini di valore (da 43 miliardi a oltre 54 miliardi di euro) sia come numero di operazioni (da 14 milioni a 19 milioni).