Intesa Sanpaolo finanzia gli universitari meritevoli

Intesa Sanpaolo Per Merito

Fino a 5mila euro l’anno, per 5 anni. Sono i numeri del nuovo prestito “Per Merito” offerto da Intesa Sanpaolo a tutti gli universitari italiani. A patto però che dimostrino di essere meritevoli.

Unica condizione: almeno 20 CFU a semestre

Parte del programma Impact di Intesa Sanpaolo, Per Merito si rivolge a tutti gli studenti residenti in Italia che frequentano le università italiane ed estere, enti di alta formazione post diploma come l’AFAM (Alta Formazione Artistica, Musicale e Coreutica) o un master. Dal secondo trimestre 2019 la possibilità sarà estesa anche a chi frequenta gli ITS (Istituti Tecnici Superiori) e altri enti formatori post diploma secondario. Sempre al di là della condizione economica e sociale, quindi senza la necessità di alcuna garanzia personale o familiare. L’unica condizione è il merito: si deve cioè mantenere un ritmo di studi di almeno venti crediti (2/3 degli esami) a semestre. 

In sede e fuori sede

Il prestito si può richiedere online, ottenendo una linea di fido che cresce progressivamente. Gli studenti in sede hanno diritto a un importo annuo di 3mila euro, quindi 9mila euro per le triennali e 15mila euro se si fanno 5 anni (3+2). Gli studenti fuori sede possono invece richiedere fino a 5mila euro annui, quindi 15mila in tre anni e 25mila per 5. Gli importi sono erogati ogni sei mesi in tranche rispettivamente da 1.500 e 2.500 euro.

Rimborso e tasso

Dopo la laurea, c’è un “periodo ponte” di due anni, trascorso il quale si dovrà iniziare la restituzione del prestito, con rate diluite fino a un massimo di trenta anni. È anche possibile sospendere la restituzione per tre volte. Il tasso è invece fisso e non cambia per tutta la durata del prestito.

L’Italia e le università

L’iniziativa è partita analizzando gli ultimi dati sull’istruzione universitaria in Italia: siamo infatti ultimi in Europa nel tasso di passaggio dalle scuole superiori all’università (46%) e nell’incidenza di fuori corso (48% nella triennale e 13,2% nella specialistica); primi per tasso di abbandono (32%).

«Questa è la prima iniziativa che fa capo al fondo d’impatto creato nell’ambito del nostro Piano di Impresa - commenta Carlo Messina, CEO e Consigliere Delegato di Intesa Sanpaolo. Con uno stanziamento di 250 milioni di euro, mettiamo 1,25 miliardi di nuove risorse a disposizione di realtà con una minore capacità di accesso al credito come giovani famiglie, ricercatori, nuova imprenditoria, studenti. Siamo partiti proprio da questi ultimi con una soluzione che vuole sostenerli senza esclusione nei loro studi universitari e post universitari. Siamo convinti che in Italia si debba investire di più nell’educazione e colmare un ritardo che ci separa da altri grandi economie europee. Questo è il contributo di Intesa Sanpaolo affinché l’istruzione torni ad essere un fattore chiave per la crescita economica e sociale del nostro Paese».