Credito al consumo: crescono i reclami. Pericolo “seriali”

I reclami dei consumatori crescono a doppia cifra. Secondo i dati di Assofin sono in aumento del 30% a/a le contestazioni nel credito: l’Associazione segnala l’attività di “professionisti del reclamo” a caccia di opportunità di guadagno.

ABF reclami Assofin

Gli “operatori seriali” trainano i reclami?

Le segnalazioni registrate da banche e altre intermediari finanziari nel 2016, comprese quelle avanzate all’ABF, sono state 91mila su circa 17 milioni di operazioni. Costituiscono quindi solo lo 0,5% del totale dei servizi erogati alla clientela. Ma Assofin segnala con preoccupazione l’attività dei cosiddetti “operatori seriali”: come spiega Giuseppe Piano Mortari, Direttore Operativo Assofin, sono «spesso avvocati, ma ci sono anche figure al limite della legalità, che spingono i clienti ad avanzare reclami solo per ricavare facili guadagni. Con la promessa di una spartizione del rimborso, convincono i clienti meno consapevoli a rivolgersi all’ABF anche quando non strettamente necessario».

CQS e carte di pagamento i principali reclami

La maggior parte dei reclami è legata ai finanziamenti contro cessione del quinto (con una crescita del 10,2% a/a), in particolare per i problemi connessi con i tassi di interesse e le rate. In aumento anche le segnalazioni legate alle frodi per le carte di pagamento, cioè i pagamenti o prelievi non autorizzati in seguito al furto della carta. «In realtà – spiega ancora Mortari – di fatto poi solo poco meno del 50% dei reclami vengono accolti».

Le difficoltà dell’ABF

Inoltre «spesso i rimborsi richiesti sono di piccolo importo e appesantiscono l’attività dell’ABF. Allo stesso modo i furti delle carte di pagamento possono essere facilmente evitati con una adeguata educazione finanziaria: i prelievi non autorizzati sono sempre più frequenti perché gli utenti scrivono il PIN su un post-it incollato sul bancomat e, rubata la carta, un minuto dopo i criminali portano a termine la frode».