Energia Solidale

Mezzogiorno, Intesa Sanpaolo lancia “Sharing Energy”. Coinvolte due comunità energetiche a Napoli e Messina

Sharing Energy Intesa Sanpaolo

Da sinistra: Elisa Zambito Marsala, Responsabile Valorizzazione del Sociale e Relazioni con le Università Intesa Sanpaolo, e Massimo Deandreis, Direttore Generale di SRM

Arriva “Sharing Energy”, nuova iniziativa di Intesa Sanpaolo finalizzata a supportare le comunità energetiche del Terzo Settore. Il primo progetto è stato destinato al Mezzogiorno, e nello specifico alle comunità energetiche di Napoli e Messina, realizzate grazie al supporto delle Fondazioni di Comunitá di San Gennaro (Napoli) e di Messina.

«L’intervento dell’istituto di credito - si legge in una nota - rientra nell'ambito dell'impegno di Intesa Sanpaolo verso la sostenibilitá ESG e la transizione ecologica a sostegno di imprese, famiglie e non profit».

Come funzionano le comunità energetiche?

Le comunità energetiche sono associazioni composte da enti pubblici locali, enti del terzo settore, aziende, attività commerciali o cittadini privati che scelgono di dotarsi di infrastrutture per la produzione di energia da fonti rinnovabili e l’autoconsumo attraverso un modello basato sulla condivisione.

Si tratta di forme collaborative, incentrate su un sistema di scambio locale per favorire lo sviluppo sostenibile e ridurre la dipendenza energetica dal sistema elettrico nazionale, incentivando al tempo stesso la nascita di nuovi modelli socioeconomici circolari.

Una risorsa quindi anche per favorire la transizione ecologica.

Dal Rione Sanità a Maregrosso: Napoli e Messina protagoniste

fondazione comunita san gennaro

Il progetto che Intesa Sanpaolo ha realizzato nel capoluogo campano insieme alla Fondazione di Comunità San Gennaro avrà come centro il Rione Sanità, uno dei quartieri simbolo di Napoli.

La città è quindi pronta cambiare in chiave sostenibile. Ad oggi almeno l’80% di energia prodotta a prezzo calmierato dalla comunità energetica, e riservata a chi aderisce al progetto, è fornita interamente da fonti rinnovabili.

fondazione messina

Diversa la situazione a Messina. Nella città siciliana infatti le Comunità Energetiche nel territorio hanno realizzato una serie di impianti fotovoltaici diffusi che hanno dato vita a microreti a vantaggio di persone e famiglie.

Il progetto su Messina quindi è andato ad ampliare e potenziare quanto già fatto dalla Fondazione Messina a Maregrosso, quartiere della città metropolitana di Messina, dove è stata costituita il “condomino ecologico” di Fondo Saccà.

Oggi nell’area sorgono sei edifici dotati di soluzioni innovative per la produzione e gestione dell’energia da fonti rinnovabili.

In alcuni di essi hanno sede i centri socioeducativi Il Melograno e Il Melarancio, spazi dedicati alle famiglie con bambini piccoli e finalizzati alla valorizzazione della prima infanzia e al contrasto della povertà educativa.

In aumento la “povertà energetica”

«Cresce sempre di più la povertà energetica – ha dichiarato Elisa Zambito Marsala, Responsabile Valorizzazione del Sociale e Relazioni con le Università Intesa Sanpaolo. Con questa iniziativa Intesa Sanpaolo si è impegnata nel sostegno di vere e proprie operazioni di ingegneria sociale messe in atto da soggetti del terzo settore. Due esempi concreti di best practice replicabili su tutto il Paese».

«Parlare di Comunità Energetiche significa parlare di partecipazione, associazioni che nascono dal basso, di autoconsumo, di un modello basato sulla condivisione e lo scambio locale. Significa parlare di sviluppo sostenibile e di sostegno a famiglie in stato di fragilità», ha aggiunto don Antonio Loffredo, Fondatore della Fondazione di Comunità San Gennaro.

Gaetano Giunta, Fondatore della Fondazione Messina, nel raccontare l’esperienza maturata in Sicilia ha posto l’accento su come «le comunità energetiche siano dei prototipi funzionali al sostegno della transizione verde ed attività che sono una lotta anche alla disuguaglianza e alla povertà. Una circolarità green e virtuosa in tutti i suoi aspetti».