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Banche e Terzo settore: meno credito, più consulenza specializzata

Osservatorio Finanza e Terzo settore

Ottimo rapporto con le banche, che diventano i principali consulenti, ma anche una maggiore conoscenza della finanza a impatto sociale, seppure viene meno la necessità di credito per investire e crescere.

Il Terzo settore si sta consolidando, secondo la dodicesima edizione dell’Osservatorio su Finanza e Terzo settore realizzato da Intesa Sanpaolo e AICCON Research Center.

La soddisfazione è alta

In questi anni, la collaborazione tra banche e imprese sociali è soddisfacente: oltre l’86% del campione si dichiara soddisfatto della relazione.

I fattori chiave sono legati alle competenze messe in campo dal finance: in primis, la presenza di personale dedicato e formato (34%) e poi di un’area strategica di servizio dedicata (21%).

Il ruolo della banca

Soprattutto, il Terzo settore vede la banca non solo come un canale per richiedere servizi di credito (anche se è la primaria esigenza che porta le imprese sociali a entrare in contatto con gli istituti finanziari, 40%), ma anche come una possibilità per ottenere consulenza e accompagnamento (34%).

Consulenza sui modelli organizzativi: nuova area di investimento

Tra le priorità di intervento c’è la consulenza sugli aspetti formativi e su ciò che riguarda la creazione di nuovi modelli organizzativi (44,1%, +4,2% sullo scorso anno), seguita dalla valutazione d’impatto (20,7%).

Sono gli ambiti, per di più, in cui il Terzo settore pensa di concentrare gli investimenti nel prossimo futuro, dando spazio a nuove strutture e modelli organizzativi e al ridisegno dei servizi offerti. Riducendo le iniziative su capitale umano e tecnologia.

La valutazione d’impatto

Per quanto riguarda la consulenza sulla valutazione d’impatto, a oggi circa la metà delle organizzazioni ha già avviato percorsi per misurare le ricadute sociali delle proprie attività, anche in maniera continuativa. Il fine ultimo è capire come orientare le proprie attività e aumentare la capacità trasformativa delle iniziative.

Ma il 42% delle imprese ha anche compreso che questa valutazione può rappresentare un vantaggio nel momento della valutazione del merito creditizio, dove concorrono sempre più anche aspetti qualitativi del business.

«I dati dell’Osservatorio ci segnalano l’inizio di una nuova fase guidata da un orientamento sempre più consapevole circa l’urgenza di investire su economie d’interesse generale radicalmente diverse dal passato – sottolinea Paolo Venturi, Direttore AICCON.

Questa innovazione rappresenta una sfida su cui il ruolo della banca non è neutro poiché a essa l’Economia Sociale non chiede solo prodotti specializzati di nuova generazione e un riconoscimento della propria biodiversità, ma anche un ruolo attivo nel disegnare strategie territoriali e nel condividere rischi.

L’orizzonte dell’impatto sociale diventa pertanto l’occasione per alimentare alleanze che non separino l’equità dallo sviluppo».

I bisogni finanziari del Terzo settore

Negli ultimi 3 anni, oltre la metà delle imprese sociali ha dichiarato di avere effettuato degli investimenti, anche se in calo rispetto al passato.

Le principali fonti di finanziamento rimangono il credito bancario e l’autofinanziamento, anche se in riduzione rispetto agli anni precedenti, mentre registra un trend di crescita l’uso di risorse da investitori privati e istituzioni pubbliche.

Investono le organizzazioni più longeve

Meno della metà del campione, inoltre, dichiara di prevedere nuovi investimenti per il prossimo anno e si conferma una propensione all’indebitamento direttamente proporzionale all’anzianità operativa delle organizzazioni.

Poco più di una realtà su cinque tra quelle più giovani ha richiesto un finanziamento alle banche nell’ultimo triennio, contro quasi una su tre delle più longeve.

Finanza a impatto sociale

Il Terzo settore ha inoltre migliorato la sua conoscenza negli strumenti finanziari, anche se li utilizza sempre meno.

Due organizzazioni su cinque, infatti, conoscono gli strumenti a impatto sociale, ma solo 1 su 3 li utilizza o è interessata a farlo.

Tra gli strumenti di finanza a impatto sociale, i più noti sono i finanziamenti agevolati, le obbligazioni solidali, il venture capital, gli strumenti ibridi e pay for success (come i social impact bond).

Il ruolo di crescente importanza del Terzo settore

Investire, crescere e svilupparsi è però importante per il Terzo settore, che ha un ruolo strategico per il tessuto sociale ed economico del Paese: l’inflazione e l’aumento della povertà, salita al 9,7% nel 2022, con punte del 20,7% tra le famiglie con almeno 3 figli, ne confermano il ruolo attivo dell’economia sociale in Italia.

Nell’ultimo biennio, le cooperative e le imprese sociali, oltre a offrire supporto socio-sanitario, sono state in prima linea infatti nell’aiutare le famiglie, i bambini e gli anziani, per ridurre le ineguaglianze sociali, contrastare la povertà e favorire l’occupazione. E servono sempre più, dunque, strumenti e interventi strategici per continuare a operare sul territorio.

«Gli ultimi anni sono stati caratterizzati da cambiamenti importanti e le organizzazioni del Terzo Settore hanno dovuto ripensare le proprie strategie per continuare a supportare i bisogni sociali e sanitari, per il bene delle collettività – dichiara Andrea Lecce, Responsabile della Direzione Impact di Intesa Sanpaolo.

Dalla ricerca emergono alcune evidenze quali l’affermazione di nuove forme organizzative ibride, l’aumento della domanda di personale qualificato, la necessità di diversificare le risorse disponibili utilizzando forme più evolute per il finanziamento delle attività.

Intesa Sanpaolo, attraverso la Direzione Impact, è fortemente impegnata e strutturata con reti e soluzioni dedicate per affiancare e sostenere il Terzo Settore su progetti, business plan, valutazioni economico-finanziarie, piani di comunicazione.

Grazie alle nostre 600 persone specializzate e vocate al mondo del sociale operiamo in modo innovativo sul territorio, favorendo l’accesso al credito correlandolo all’impatto generato e creiamo collaborazioni con le amministrazioni pubbliche, con il mondo della filantropia e con imprese profit con l’obiettivo comune di portare beneficio alle comunità e all’ambiente».

 

Questo articolo è stato pubblicato sul numero di dicembre 2023 di AziendaBanca ed è eccezionalmente disponibile gratuitamente anche sul sito web. Se vuoi ricevere AziendaBanca, puoi abbonarti nel nostro shop