Valorizzazione di oltre 2 miliardi

Il nuovo gruppo della monetica si farà: si torna a parlare di risiko

Banco BPM FSI monetica

È ufficiale la nascita del cosiddetto “secondo polo della monetica in Italia”, frutto di una joint venture tra Banco BPM, Gruppo BCC Iccrea e FSI.

Un annuncio che viene interpretato come l’avvio di una nuova fase di importanti mosse di diversi operatori, bancari e non, nell’ambito dei pagamenti.

Tornando all’operazione Banco BPM – Gruppo Iccrea – FSI, una nota congiunta dice che la partnership è “finalizzata allo sviluppo di una nuova realtà italiana e indipendente nel settore dei pagamenti digitali, che sarà un punto di riferimento nel panorama del fintech e con un approccio orientato all’innovazione e alla crescita della digitalizzazione nel nostro Paese”.

I numeri del secondo polo

I numeri della nuova realtà ne fanno il secondo attore nazionale della monetica, con una quota di mercato che supera il 10%: 9 milioni di carte, 400mila POS e 110 miliardi di euro di transato intermediato.

Il secondo polo partirà con un network distributivo di 1.300 filiali Banco BPM più circa 2.500 sportelli del Gruppo Iccrea. Ma è scontato che la base clienti potrebbe essere allargata ad altre banche e operatori finanziari nel mercato domestico, come indica anche il prossimo rebranding di BCC Pay.

La piattaforma tecnologica comune faciliterà anche una serie di investimenti per la necessaria e costante innovazione digitale dei servizi offerti, compreso l’ambito fintech.

Gli altri rumour

Appena il tempo di ufficializzare l’operazione ed ecco il rilancio di altre voci in circolazione da tempo. La prima è l’acquisizione della rete nazionale interbancaria (RNI) da Nexi, che a sua volta l’aveva ricevuta dalla fusione con la SIA.

Non a caso, la società in cui per anni ha operato l’attuale Presidente di BCC Pay, Massimo Arrighetti.

Il risiko dei pagamenti

Tra gli addetti ai lavori sale così l’attesa per quello che già viene nominato risiko dei pagamenti (nell’attesa di quello bancario, in stand by da un po’). Si guarda alle prossime mosse del primo operatore di mercato, innanzitutto.

Ma anche alle scelte delle altre banche che hanno una propria offerta in ambito monetica, anche tramite controllate o joint venture.

E che, in alcuni casi, hanno anche avviato joint venture con una chiara visione prospettiva nel lungo termine, ma alla ricerca di risultati concreti anche nel breve-medio.

Ed è inevitabile chiedersi quali saranno le mosse di altre realtà italiane che si muovono nel mondo dei pagamenti e che dichiaramente stanno guardando all’orizzonte internazionale: da quelle che hanno qualche decennio di storia a quelle che il primo decennale lo festeggiano proprio quest’anno.

Alla monetica "tradizionale" possiamo poi aggiungere il folto gruppo di operatori, prevalentemente emergenti in ambito fintech e paytech, che propongono servizi iperverticalizzati e specializzati di pagamento. Un mondo che potrebbe beneficiare della costituzione di due, o più, "poli della monetica" in grado di integrare le diverse soluzioni su piattaforme aperte. In fondo, la PSD3 è in arrivo e il concetto stesso di pagamento non sarà più lo stesso.

 Il profilo della nuova azienda

La joint venture riceverà in conferimento le attività di monetica di Banco BPM, con riconoscimento di un corrispettivo per cassa e in azioni emesse dal veicolo Pay Holding, che controlla l’intero capitale della società BCC Pay. Al termine dell’operazione, Pay Holding sarà partecipata per il 43% circa da FSI e dal 28,6% ciascuno da Banco BPM e Iccrea Banca.

Banco BPM distribuirà il catalogo d’offerta di issuing ed acquiring della joint venture mantenendo integralmente il controllo della politica commerciale e del pricing con i propri clienti.