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Banche Reti, rendimenti medi migliori: “Dal 2012 al 2021 l’incremento annuo è pari al 3,3% contro l’1,2%”

Excellence Consulting ricerca Banche Reti

Maurizio Primanni, CEO di Excellence Consulting

Nonostante lo scoppio della pandemia e i recenti terremoti geopolitici causati dalla crisi Ucraina, i risparmiatori clienti delle banche Reti hanno registrato rendimenti migliori rispetto a quelli del resto degli italiani.

È quanto dimostra una ricerca di Excellence Consulting che, elaborando dati Assoreti e Banca d’Italia, analizza il valore della ricchezza finanziaria delle famiglie italiane al netto di quella dei clienti delle prime sei reti di consulenti finanziari (Fideuram, Mediolanum, Fineco, Banca Generali, Allianz Bank e Azimut).

la resilienza delle banche Reti nel 2022

Se da un lato la ricchezza finanziaria per il complesso delle famiglie italiane è annualmente lievitato dell’1,2% (dato che scende allo 0,1% se si include il 2022), dall’altro lato per i clienti delle sei principali Reti l’incremento annuo è pari al 3,3% dal 2012 al 2021 (risultato che diminuisce allo 0,5% se si include il 2022).

«L’inizio del 2023 – spiega Maurizio Primanni, CEO di Excellence Consulting – avrebbe dovuto essere il momento in cui lavorare sul recupero dei rendimenti persi nel 2022, invece l’attenzione degli addetti ai lavori è stata monopolizzata dalla decisione sulla gestione degli inducements che sarà presa dall’UE nell’ambito del nuovo pacchetto normativo sulla Retail Investment Strategy.

La nostra ricerca dimostra che i consulenti finanziari delle sei principali reti del mercato italiano, anche con l’attuale revenue model basato sulle commissioni applicate ai prodotti, spesso tacciato di essere eccessivamente costoso per i clienti, hanno tuttavia dimostrato nell’ultimo decennio di sapere creare maggiore valore per i propri clienti, essendo stati capaci di far crescere la loro ricchezza finanziaria nell’ordine di due punti percentuali di maggiore rendimento per anno rispetto alla crescita della ricchezza finanziaria degli altri italiani.

Anche nel 2022, tipico “anno cigno nero” per i mercati finanziari, con i rendimenti azionari e obbligazionari che si sono mossi entrambi in negativo per circa il 20% (cosa rarissima visto che tali asset class di solito si muovono in controtendenza gli uni agli altri), gli investimenti dei clienti dei consulenti finanziari, pur perdendo una quota importante del loro valore, tuttavia su un orizzonte temporale di dieci anni, continuano a segnare un rendimento annuo migliore rispetto a quello del resto degli italiani».

Nel dettaglio dello studio, il valore della ricchezza finanziaria delle famiglie italiane passa dai 3.762 miliardi del 2012 ai 4.180 del 2017 (di cui + 178 di risparmio) ai 4.697 miliardi del 2021 (di cui + 335 di risparmio) ai 4.315 miliardi del settembre 2022 (di cui +14 di risparmio).

La conseguente crescita di valore della ricchezza finanziaria espressa in forma di tasso annuo di capitalizzazione composta (CAGR) è pari all’1,2% dal 2012 al 2017, sempre all’1,2% dal 2012 al 2021, mentre dal 2012 al 2022 cala allo 0,1%.

Circa le sei maggiori reti di consulenti finanziari del mercato italiano, la ricchezza finanziaria dei loro clienti cresce da 223 miliardi a 376 miliardi nel periodo 2012-2017 (di cui circa +128 miliardi dovuti a raccolta netta), a oltre 540 miliardi nel 2021 (di cui circa +114 miliardi dovuti a raccolta netta), mentre scende a circa 515 miliardi (di cui +37 miliardi dovuti a raccolta netta).

La conseguente crescita di valore della ricchezza finanziaria dei clienti dei consulenti finanziari delle principali sei banche Reti espressa in forma di tasso annuo di capitalizzazione composta (CAGR) è pari al 2,1% dal 2012 al 2017, diventa del 3,3% dal 2012 al 2021, mentre dal 2012 al 2022 cala allo 0,5%.